«Numerosi telespettatori hanno manifestato reazioni negative sulla fiction 'Pupetta Maresca' in onda su Canale 5. La fiction è antieducativa, in quanto presenta come eroina, una donna di un clan camorristico di Castellammare di Stabia, legata ad ambienti della malavita napoletana, assassina e condannata per omicidio a 18 anni di carcere».
Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell'Associazione di
telespettatori cattolici Aiart. «Tra l'altro è una fiction recitata male
e con situazioni al limite del grottesco - continua Borgomeo -.
Speculare, come fa la fiction per motivi di cassetta, su un doloroso
fatto di cronaca, senza preoccuparsi di trasmettere, soprattutto ai
giovani un messaggio devastante, è un fatto gravissimo: un'ennesima
prova del degrado della tv italiana. E Mediaset, conquista altri punti
nella competizione aperta con la Rai a fare 'mala-education»'.
PICIERNO: "MEDIASET ESALTA I CARNEFICI" «Proprio
non si sentiva il bisogno di 'Pupetta e il coraggio della passionè, la
fiction di Canale 5 che esalta le gesta della donna di camorra Pupetta
Maresca che ha collezionato nella sua vita una serie impressionante di
precedenti penali: dall'omicidio, all'associazione mafiosa passando per
la frode, la truffa, la bancarotta e l'usura. Mediaset aveva a
disposizione tanti esempi positivi di donne coraggiose che hanno fatto
della lotta alle mafie la propria missione di vita per non parlare delle
storie delle vittime e dei loro famigliari». Lo dice la parlamentare
del pd Pina Picierno. «Non si comprende perciò - aggiunge - la scelta di
celebrare i carnefici. Solo qualche tempo fa l'ex presidente del
consiglio Berlusconi affermava di voler 'strozzarè chi ha fatto la serie
della Piovra e chi scrive libri sulla mafia che a suo dire 'non ci
fanno fare bella figura nel mondò. Concludendo: non si deve parlare di
mafia ma va bene fare una fiction in onore di una camorrista?».
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