martedì 11 giugno 2013

L'AIART CONTRO LA 'PUPETTA' DELLA ARCURI. "FICTION DISEDUCATIVA. E MAL RECITATA"

«Numerosi telespettatori hanno manifestato reazioni negative sulla fiction 'Pupetta Maresca' in onda su Canale 5. La fiction è antieducativa, in quanto presenta come eroina, una donna di un clan camorristico di Castellammare di Stabia, legata ad ambienti della malavita napoletana, assassina e condannata per omicidio a 18 anni di carcere».
Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell'Associazione di telespettatori cattolici Aiart. «Tra l'altro è una fiction recitata male e con situazioni al limite del grottesco - continua Borgomeo -. Speculare, come fa la fiction per motivi di cassetta, su un doloroso fatto di cronaca, senza preoccuparsi di trasmettere, soprattutto ai giovani un messaggio devastante, è un fatto gravissimo: un'ennesima prova del degrado della tv italiana. E Mediaset, conquista altri punti nella competizione aperta con la Rai a fare 'mala-education»'.

PICIERNO: "MEDIASET ESALTA I CARNEFICI" «Proprio non si sentiva il bisogno di 'Pupetta e il coraggio della passionè, la fiction di Canale 5 che esalta le gesta della donna di camorra Pupetta Maresca che ha collezionato nella sua vita una serie impressionante di precedenti penali: dall'omicidio, all'associazione mafiosa passando per la frode, la truffa, la bancarotta e l'usura. Mediaset aveva a disposizione tanti esempi positivi di donne coraggiose che hanno fatto della lotta alle mafie la propria missione di vita per non parlare delle storie delle vittime e dei loro famigliari». Lo dice la parlamentare del pd Pina Picierno. «Non si comprende perciò - aggiunge - la scelta di celebrare i carnefici. Solo qualche tempo fa l'ex presidente del consiglio Berlusconi affermava di voler 'strozzarè chi ha fatto la serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia che a suo dire 'non ci fanno fare bella figura nel mondò. Concludendo: non si deve parlare di mafia ma va bene fare una fiction in onore di una camorrista?».

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