Una stella intorno alla quale orbita, come il nostro Sole. Un anno di
385 giorni. La medesima alternanza giorno/notte. Forza di gravità,
temperatura, clima e terreno favorevoli alla presenza di acqua. Il
pianeta gemello della Terra si chiama Kepler 452b: così lo ha battezzato
la Nasa, che ieri ne ha annunciato la sua storica scoperta.
Primo indizio della soluzione all’eterna domanda dell’uomo: Siamo soli nell’universo. Se la risposta è ancora lontana, il pianeta gemello è, invece, abbastanza “vicino” da poter essere studiato. E, soprattutto, tanto simile da consentire di sperare, almeno a giudicare dalla sincera emozione con cui i dirigenti della Nasa hanno dato la notizia.
Le uniche differenze tra i due pianeti sono nei numeri: è più grande per dimensioni - una volta e mezzo la Terra - e anche per età, con i suoi sei miliardi di anni. Una distanza questa che potrebbe rivelarsi molto interessante per la nostra ricerca, consentendoci di osservare addirittura il futuro del pianeta, almeno per clima e condizioni. «Siamo alla vigilia di poter osservare un pianeta simile alla Terra» ha annunciato Jon Grunsfeld, direttore delle missioni scientifiche della Nasa. Ora occorrerà procedere alle analisi dell’atmosfera e di ogni ulteriore dato, nel tentativo di acquisire il maggior numero possibile di informazioni utili.
Una scoperta straordinaria, non a caso accompagnata dall’annuncio di nuove imprese: nel 2017 la Nasa lancerà un nuovo telescopio proprio per studiare i pianeti vicini con similitudini alla Terra. Kepler 452b è stato localizzato nella zona Goldilocks, area abitabile di un sistema solare che si trova a 1400 anni luce da noi. A individuarlo è stato il telescopio Kepler, lanciato nel 2009 in orbita con l’obiettivo di trovare stelle simili al Sole. «Possiamo pensare a 452-b come un cugino più vecchio della Terra, che ci dà l’opportunità di osservare come il nostro pianeta potrebbe evolversi» ha spiegato Jon Jenkins, capo analista del telescopio Kepler. E, forse - fantasia e fantascienza corrono inevitabilmente alla possibilità di trovare altre forme di vita - anche di studiare l’evoluzione di altri esseri.
Primo indizio della soluzione all’eterna domanda dell’uomo: Siamo soli nell’universo. Se la risposta è ancora lontana, il pianeta gemello è, invece, abbastanza “vicino” da poter essere studiato. E, soprattutto, tanto simile da consentire di sperare, almeno a giudicare dalla sincera emozione con cui i dirigenti della Nasa hanno dato la notizia.
Le uniche differenze tra i due pianeti sono nei numeri: è più grande per dimensioni - una volta e mezzo la Terra - e anche per età, con i suoi sei miliardi di anni. Una distanza questa che potrebbe rivelarsi molto interessante per la nostra ricerca, consentendoci di osservare addirittura il futuro del pianeta, almeno per clima e condizioni. «Siamo alla vigilia di poter osservare un pianeta simile alla Terra» ha annunciato Jon Grunsfeld, direttore delle missioni scientifiche della Nasa. Ora occorrerà procedere alle analisi dell’atmosfera e di ogni ulteriore dato, nel tentativo di acquisire il maggior numero possibile di informazioni utili.
Una scoperta straordinaria, non a caso accompagnata dall’annuncio di nuove imprese: nel 2017 la Nasa lancerà un nuovo telescopio proprio per studiare i pianeti vicini con similitudini alla Terra. Kepler 452b è stato localizzato nella zona Goldilocks, area abitabile di un sistema solare che si trova a 1400 anni luce da noi. A individuarlo è stato il telescopio Kepler, lanciato nel 2009 in orbita con l’obiettivo di trovare stelle simili al Sole. «Possiamo pensare a 452-b come un cugino più vecchio della Terra, che ci dà l’opportunità di osservare come il nostro pianeta potrebbe evolversi» ha spiegato Jon Jenkins, capo analista del telescopio Kepler. E, forse - fantasia e fantascienza corrono inevitabilmente alla possibilità di trovare altre forme di vita - anche di studiare l’evoluzione di altri esseri.