Dopo la lettera aperta alla ex amica Daria Bignardi, Rocco Casalino torna a parlare e lo fa in due interviste a La Stampa e a Repubblica. «È
come se si fosse chiuso un ciclo. Come se, 15 anni dopo, mi fossi messo
definitivamente alle spalle l'esperienza del Grande Fratello», dice
Rocco. Daria Bignardi «la consideravo un'amica. Fu la prima a
intervistarmi quando uscii dalla casa. E adesso ci confrontiamo su un
piano diverso. Di lei mi fidavo. Invece ci ha teso una trappola».
«Sono stato becero. È vero - spiega al quotidiano torinese commentando il suo post sulla conduttrice delle Invasioni Barbariche -.
Come è stata becera lei. Noi siamo stati vittime di un trattamento
violento. E io ho cercato di farle capire come ci si sente in certi
momenti». «Ho usato lo stesso metro che ha avuto lei in trasmissione
quando ha chiesto a Di Battista se da bambino non lo facesse stare male
avere un padre fascista».
«Anch'io ho fatto una domanda. Ho provato in privato. Via sms. Non mi ha
risposto. Allora ho scelto il blog». «Prima Daria ha messo in relazione
Di Battista e il fascismo. Poi ha fatto entrare Augias e gli ha fatto
dire che i nostri militanti hanno atteggiamenti squadristi. Uno schema
chiaro. Al quale suo marito, Luca Sofri, non è estraneo. Nella pausa
pubblicitaria le suggeriva all'orecchio le cose da dire».
«Sono un attivista e un professionista - dice al quotidiano diretto da
Ezio Mauro -, ma prima di tutto attivista. Se c'è da lottare, lotto».
«Siamo in pieno bipolarismo: noi contro la casta - dice a proposito
delle parole del premier a difesa di Daria Bignardi -. E la casta si
difende. Letta si occupi dei problemi del Paese».
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