Cinque mosse per proteggersi dal cancro ai testicoli, imparando a eseguire da soli un esame attento e accurato.
La difesa della salute maschile passa anche attraverso
l'autopalpazione, una pratica ormai ben nota all'universo femminile,
abituato a osservare e tastare il proprio seno.
A raccomandare questa azione preventiva fondamentale sono gli
specialisti riuniti a Madrid per il congresso della Società europea di
urologia (Eau). Il tumore ai testicoli colpisce principalmente fra i 25 e
i 49 anni, uomini abbastanza giovani dunque, con una frequenza in
crescita (+45% negli ultimi 30 anni), ma con una mortalità in netto
calo: guarisce il 95% dei pazienti.
In Italia, secondo gli ultimi dati, sono oltre 2 mila casi. Alla scarsa attenzione maschile verso la prevenzione si è aggiunta l'aggravante della mancata visita di leva, che ha sottratto i giovani alla diagnosi e cura di patologie del distretto uro-genitale, e la sottovalutazione di problematiche insorte già da bambini. Al bando imbarazzi e pudori. «I ragazzi devono imparare come, con poche mosse e in qualche minuto, scoprire un eventuale tumore dei testicoli sul nascere», sottolinea Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu (Società italiana di urologia). «Questa è la neoplasia più comune - spiega - nei giovani maschi fra i 25 e i 49 anni, rappresentando circa l'1% del totale e il 3-10% dei tumori che colpiscono l'apparato urogenitale maschile. È importante perciò sensibilizzare i giovani all'autopalpazione, insegnando loro a prestare attenzione a qualsiasi modifica possa verificarsi nell'anatomia o nella forma dello scroto e dei testicoli. Adulti e ragazzi dovrebbero conoscerne dimensioni e aspetto 'normali', in modo da essere in grado di riconoscere immediatamente qualunque alterazione». Non solo. Questo significa anche allontanare le probabilità fino al 12% di un possibile sviluppo di un cancro della prostata. Ecco, dunque, le cinque regole dell'autopalpazione al maschile. Innanzitutto, affinare il 'tatto', che richiede di avvolgere il testicolo, prima l'uno e poi l'altro, nel palmo delle mani; poi esaminarlo facendolo ruotare accuratamente tra pollice e indice di entrambe le mani. Quindi la terza mossa: le dita devono andare a caccia di noduli duri, gonfiori morbidi o tondeggianti o qualsiasi altra anomalia rilevabile sulla superficie del testicolo, riferendone tempestivamente qualsiasi eventuale presenza al medico. La quarta regola dell'autopalpazione è la periodicità della procedura, poiché per essere utile deve essere ripetuta mensilmente e dopo un bagno caldo, quando cioè il sacco scrotale è rilassato e meglio ispezionabile. Infine, il quinto 'diktat': un inizio precoce della palpazione, che va insegnata e messa in atto fin dall'adolescenza. La Siu sta lavorando a video fatti 'ad hoc' per i ragazzi, per sensibilizzarli fin dalle scuole. Nemmeno l'infanzia va trascurata. «È fondamentale che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra di fiducia, poiché una correzione dell'eventuale discesa incompleta del testicolo entro il primo anno di vita riduce il rischio di cancro e facilita la diagnosi precoce del tumore», conclude Mirone.
In Italia, secondo gli ultimi dati, sono oltre 2 mila casi. Alla scarsa attenzione maschile verso la prevenzione si è aggiunta l'aggravante della mancata visita di leva, che ha sottratto i giovani alla diagnosi e cura di patologie del distretto uro-genitale, e la sottovalutazione di problematiche insorte già da bambini. Al bando imbarazzi e pudori. «I ragazzi devono imparare come, con poche mosse e in qualche minuto, scoprire un eventuale tumore dei testicoli sul nascere», sottolinea Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu (Società italiana di urologia). «Questa è la neoplasia più comune - spiega - nei giovani maschi fra i 25 e i 49 anni, rappresentando circa l'1% del totale e il 3-10% dei tumori che colpiscono l'apparato urogenitale maschile. È importante perciò sensibilizzare i giovani all'autopalpazione, insegnando loro a prestare attenzione a qualsiasi modifica possa verificarsi nell'anatomia o nella forma dello scroto e dei testicoli. Adulti e ragazzi dovrebbero conoscerne dimensioni e aspetto 'normali', in modo da essere in grado di riconoscere immediatamente qualunque alterazione». Non solo. Questo significa anche allontanare le probabilità fino al 12% di un possibile sviluppo di un cancro della prostata. Ecco, dunque, le cinque regole dell'autopalpazione al maschile. Innanzitutto, affinare il 'tatto', che richiede di avvolgere il testicolo, prima l'uno e poi l'altro, nel palmo delle mani; poi esaminarlo facendolo ruotare accuratamente tra pollice e indice di entrambe le mani. Quindi la terza mossa: le dita devono andare a caccia di noduli duri, gonfiori morbidi o tondeggianti o qualsiasi altra anomalia rilevabile sulla superficie del testicolo, riferendone tempestivamente qualsiasi eventuale presenza al medico. La quarta regola dell'autopalpazione è la periodicità della procedura, poiché per essere utile deve essere ripetuta mensilmente e dopo un bagno caldo, quando cioè il sacco scrotale è rilassato e meglio ispezionabile. Infine, il quinto 'diktat': un inizio precoce della palpazione, che va insegnata e messa in atto fin dall'adolescenza. La Siu sta lavorando a video fatti 'ad hoc' per i ragazzi, per sensibilizzarli fin dalle scuole. Nemmeno l'infanzia va trascurata. «È fondamentale che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra di fiducia, poiché una correzione dell'eventuale discesa incompleta del testicolo entro il primo anno di vita riduce il rischio di cancro e facilita la diagnosi precoce del tumore», conclude Mirone.
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