Più preparata, coraggiosa e produttiva ma meno pagata degli uomini. È
decisamente forte il ritratto della donna 2015, che sembra lasciarsi
definitivamente alle spalle lo stereotipo di sesso debole, mantenendo
ancora, però, un'evidente “fragilità” quando si tratta di fare i conti.
I numeri sono chiari. Secondo una ricerca dell'Università Cusano, le donne rappresentano il 58,9% di tutti i laureati italiani e il 53,3% dei dottori di ricerca. Le “quote” universitarie hanno scarso riscontro sul lavoro: al vertice di aziende è appena il 16% del totale – 63% al Nord, 30% al Centro, 7% al Sud - nonostante sia provato che la presenza femminile nei Cda migliori le prestazioni aziendali. Negli ultimi dieci anni, per il Rapporto Donne 2015 di ManagerItalia con AstraRicerche e JobPricing, le donne occupate sono aumentate del 6,2%, contro il calo del 3,9% degli uomini. Il trend si registrerebbe anche ai piani alti, seppure con traguardi lontani dalla media europea che nel privato vede un 25% di dirigenti donne, a fronte del 15,1% italiano. Non stupisce che negli ultimi anni il 44% dei cervelli in fuga sia stato in rosa. La decisione di trasferirsi altrove, infatti, pare aver avuto ricadute sul costume. TripAdvisor rivela che alle donne piace viaggiare sole. Il 55% lo ha già fatto, il 75% lo farà almeno una volta quest'anno. Le italiane rimangono indietro rispetto agli altri Paesi, con appena il 23%. Il 44% ammette di preferire partenze in compagnia, il 39% dice di non averne avuto l'occasione. Ma il futuro sembra scritto: il 55% sceglie di partire sola per fare ciò che vuole, il 33% perché amici e familiari non hanno tempo, il 26% per indipendenza. Più libere e autosufficienti, le donne sono in grado di fare maggiori economie degli uomini. Anche perchè i loro stipendi, in Europa, sono più bassi del 16,4% rispetto ai colleghi maschi con medesimi incarichi. In Italia, a tra 2008 e 2013, la disparità è salita dal 4,9 al 7,3%.
Attenzione, il “ritratto” parla di una sfida aperta: la donna sembra intenzionata a conquistare il mondo.
I numeri sono chiari. Secondo una ricerca dell'Università Cusano, le donne rappresentano il 58,9% di tutti i laureati italiani e il 53,3% dei dottori di ricerca. Le “quote” universitarie hanno scarso riscontro sul lavoro: al vertice di aziende è appena il 16% del totale – 63% al Nord, 30% al Centro, 7% al Sud - nonostante sia provato che la presenza femminile nei Cda migliori le prestazioni aziendali. Negli ultimi dieci anni, per il Rapporto Donne 2015 di ManagerItalia con AstraRicerche e JobPricing, le donne occupate sono aumentate del 6,2%, contro il calo del 3,9% degli uomini. Il trend si registrerebbe anche ai piani alti, seppure con traguardi lontani dalla media europea che nel privato vede un 25% di dirigenti donne, a fronte del 15,1% italiano. Non stupisce che negli ultimi anni il 44% dei cervelli in fuga sia stato in rosa. La decisione di trasferirsi altrove, infatti, pare aver avuto ricadute sul costume. TripAdvisor rivela che alle donne piace viaggiare sole. Il 55% lo ha già fatto, il 75% lo farà almeno una volta quest'anno. Le italiane rimangono indietro rispetto agli altri Paesi, con appena il 23%. Il 44% ammette di preferire partenze in compagnia, il 39% dice di non averne avuto l'occasione. Ma il futuro sembra scritto: il 55% sceglie di partire sola per fare ciò che vuole, il 33% perché amici e familiari non hanno tempo, il 26% per indipendenza. Più libere e autosufficienti, le donne sono in grado di fare maggiori economie degli uomini. Anche perchè i loro stipendi, in Europa, sono più bassi del 16,4% rispetto ai colleghi maschi con medesimi incarichi. In Italia, a tra 2008 e 2013, la disparità è salita dal 4,9 al 7,3%.
Attenzione, il “ritratto” parla di una sfida aperta: la donna sembra intenzionata a conquistare il mondo.
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