domenica 29 giugno 2014

La Nasa si prepara il viaggio su Marte e lancia il “disco volante” Ldsd

La Nasa si prepara ad atterrare su Marte. Come? Grazie a Ldsd, una sorta di disco volante frutto delle nuove tecnologie, che dovrebbe sostituire gli attuali sistemi di atterraggio.  Ldsd è un acronimo e sta per Low-Density Supersonic Decelerator, ovvero Deceleratore supersonico a bassa densità. Il volo sperimentale è stato effettuato nella stratosfera e nella mesosfera e, nonostante qualche problema di apertura dell’enorme paracadute sovrastante il modulo Ldsd, gli scienziati considerano l’esperimento un vero successo.  Dopo il decollo alle 11.40 della mattina dal Pacific Missile Range Facility nell’isola hawaiana di Kauai, modulo è atterrato nell’oceano. Il costo dell’operazione è stato di 150 milioni di dollari.

La città dei Mondiali/3: Culabà, Curitiba, Salvador de Bahia

La capitale del Mato Grosso, attaccata a Varzea Grande (dove si trova l'aeroporto), ai confini con il Paraguay, nell'entroterra del Brasile centrale. Cuiabà è il centro geografico del Sudamerica, una città tranquilla dove regna una grande armonia tra natura e architettura settecentesca, come testimoniano la cattedrale del Buon Gesù e i sontuosi palazzi del centro. Da visitare il Museu Rondon, con testimonianze delle antiche tribù locali e il Museu Morro da Caixa d'Agua Velha, in una cisterna dell'acquedotto con reperti che hanno per tema l'acqua, un bene prezioso da queste parti. Al Mercado do Porto, sulla banchina del grande fiume Cuiabà, ogni giorno lo spettacolo del pesce fresco messo in vendita sui banconi. Intorno alla città, laghi, colline, fiumi e grotte annunciano il Parco del Mato Grosso. A una sessantina di chilometri dal centro, il parco Chapada dos Guimaraes, con una suggestiva cascata dalta 90 metri.
Curitiba, grattacieli, verde e negozi sempre aperti

È a quota 900 metri sul livello del mare, città più popolosa del Sul e capitale del Paranà, lo Stato brasiliano più settentrionale del Paese. Il tessuto urbano di Curitiba è tutto un ricamo di costruzioni settecentesche e moderni grattacieli. Anche qui non manca però il verde. Il Museo dell'occhio (MON) è un omaggio all'architetto Oscar Niemeyer che presenta anche opere grafiche e plastici realizzati da artisti contemporanei. Per andarci, in centro città, si passa da Rua 24 horas, una strada affollata di negozi aperti giorno e notte. Chi vuole fare acquisti di prodotti tipici entri nel vivace mercato municipale e si rechi alla fiera dell'artigianato di Largo da Orgem, ogni domenica mattina.

Salvador de Bahia, l'anima nera (e barocca) del Brasile

Nel Nordeste, la città si divide in Alta e Baixa. Le due parti sono collegate da un grande ascensore. Tra le emergenze architettoniche, il Palacio Rio Branco, già sede del governo, la chiesa de la Misericordia, la seicentesca cattedrale e l'Antiga Faguldade de Medicina con il Museu Afro-brasilero. Perché proprio qui, in una casa sulla spiaggia chiamata chega nego, nel '500 venivano radunati in catene gli schiavi di colore approdati dal Continente nero. Da ammirare la chiesa di San Pedro dos Clerigos, in stile rococò. Ma la massima espressione del barocco baiano e coloniale è la bella chiesa del convento di San Francesco, eretto nel 1587. Vicino ai moli del porto, il Mercado Modelo. Danze tradizionali e spettacoli brasileri al Teatro Migule Santana, sulla via principale della città, la rua Gregorio de Matos.

I NOSTRI CONSIGLI:

Sembra un gigantesco alveare il Deville di Cuiabà, un albergo in centro, a 15 minuti dall'aeroporto. Con piscina e centro benessere. Nel ristorante Ventanas, piatti brasiliani, tra cui l'asado di carne, e cucina internazionale. 174 camere.

Vacanze, in Italia quelle più care del Mediterraneo: hotel e ristoranti costano il 10% in più

Fare le vacanze in Italia è più caro con la spesa per hotel e ristoranti che è superiore del 10% rispetto alla media europea e si classifica come la più elevata tra le diverse mete del mediterraneo. 


È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurostat del 2013 che evidenziano come, superato lo spread finanziario, a frenare gli incassi turistici in Italia è il sovrapprezzo che i vacanzieri nazionali e stranieri devono pagare nel Belpaese. Nonostante la crisi i conti che i turisti devono pagare per mangiare fuori e alloggiare in Italia durante le vacanze sono nettamente superiori rispetto alle mete concorrenti del mediterraneo. La destinazione più conveniente per hotel e ristoranti è infatti il Montenegro dove si paga il 37% in meno rispetto alla media comunitaria, seguito dalla Croazia con il 26% in meno, dal Portogallo dove il risparmio è del 23% e dalla Turchia dove il conto è inferiore del 22% rispetto alla media europea. Il confronto, continua la Coldiretti, è pesante anche con Paesi tradizionalmente rivali dell'Italia come la Grecia dove l'esborso per ristorazione e alloggio è inferiore del 12% e la Spagna che costa il 9% in meno della media. Il gap nazionale trasmette purtroppo i suoi effetti sui flussi turistici internazionali. L'Europa rimane nonostante la crisi una delle destinazioni preferite del turismo internazionale con il flusso di viaggiatori da tutto il mondo in Europa che è aumentato del 5 per cento nel 2013, con i migliori risultati registrati nell'Europa centrale e orientale (+7%) e dai Paesi del Sud e del Mediterraneo (+6%) secondo i dati dell'Unwto World Tourism Barometer del 2013.  Nel dettaglio la Spagna ha però conquistato il primo posto con un aumento dei visitatori internazionali del 4%, in Grecia l'aumento è stato del 9%, a Malta del 10% e in Portogallo dell'8%. L' Italia, sottolinea la Coldiretti, si colloca al posto di onore tra le mete europee preferite ma secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale del Turismo si è verificato nel 2013 un calo del 4,3% degli arrivi che ha riguardato sia gli italiani (-8%) che gli stranieri (-0,2%).  E non è un caso che per l'estate 2014 meno di un italiano in vacanza su tre alloggerà in albergo (28%) mentre più gettonate secondo l'Coldiretti/Ixè sono le abitazioni in affitto (19%), di proprietà (14%) o di parenti e amici (17%). A seguire i villaggi turistici (7%), i bed and breakfast (7%) e gli agriturismi (3%) che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno soprattutto nelle presenze straniere, anche grazie alla qualificazione e diversificazione dell'offerta ma anche all'ottimo rapporto tra prezzi/qualità con la scelta che avviene sempre più di frequente attraverso siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it.'  A salvare l'Italia è il fatto che è tra le mete più ricche di attrazioni dal punto di vista culturale, paesaggistico, ambientale ed anche enogastronomico.

Da domani bancomat obbligatorio per i pagamenti superiori ai 30 euro

Da domani le imprese e i lavoratori autonomi saranno tenuti ad accettare i pagamenti superiori ai 30 euro anche attraverso le carte di debito, ovvero tramite Pos.   Ad evidenziarlo in una nota è la Cgia di Mestre sottolineando che gli idraulici, gli elettricisti o i falegnami, che spesso si recano singolarmente presso la dimora del committente, dovranno essere dotati di un Pos con un conseguente costo da sostenere per queste imprese.  
 Al netto delle offerte contrattuali che alcune banche stanno proponendo ai propri migliori clienti, secondo le stime realizzate dalla Cgia su un campione significativo di istituti di credito italiani, un'azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il Pos, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull'incasso, «dovrà sostenere una spesa media annua di 1.200 euro». Gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti i manutentori di caldaie, nonché i loro dipendenti e collaboratori, sottolinea il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, «spesso si recano singolarmente presso la dimora o l'immobile del committente. Questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovrà essere dotato di un Pos. Chi ha voluto questa legge ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende ?» Almeno per ora, non sono previste sanzioni per chi non accetta il pagamento con la carta di debito. Tuttavia, la novità viene vissuta con 'fastidiò e come un ulteriore costo per moltissime attività economiche.  Per avere una idea delle richieste che sono state offerte alle aziende, la Cgia, si legge nella nota, ha stimato i costi annui ipotizzando un volume di transazioni pari a 100.000 euro. Sono state applicati i costi medi come rilevati dai fogli informativi su un campione di 10 banche presenti a livello nazionale. Per ogni tipologia di POS il costo varia, si passa dalla versione base a quella priva di collegamento con fili (Cordless) al modello che si utilizza anche fuori sede (Gsm). Poiché le spese per l'utilizzo del Pos sono deducibili ai fini del reddito di impresa, accanto al 'Costo totalè (somma del canone annuo e della commissioni sull'incassato), si è stimato il costo netto, cioè il costo totale al netto delle imposte che si risparmiano grazie alla deducibilità dell'onere in questione.