Ci siamo: dopo gli annunci in pompa magna del presidente Tito Boeri,
l'Inps sta per rivoluzionare il sistema pensionistico degli italiani con
l'invio dell'ormai famigerata busta arancione. I primi a riceverla, a
metà aprile, saranno sette milioni di dipendenti del settore privato,
con priorità a chi non ha mai utilizzato il portale 'La mia pensione'.
Nel sistema, comunque, ogni lavoratore ha già a disposizione tutti i dati contenuti nella busta arancione. Nel corso del 2016, poi, anche i dipendenti pubblici e tutti gli altri lavoratori riceveranno la busta a casa. I dati contenuti nella busta arancione sono: data di accesso alla pensione, importo stimato della pensione e il tasso di sostituzione. Quest'ultimo è un dato percentuale che indica quanto ci mancherà, nell'importo della pensione, rispetto all'ultimo stipendio. È probabilmente il dato-chiave per il calcolo pensionistico, e non va assolutamente sottovalutato. Per molti, soprattutto chi ha redditi bassi o contributi versati a singhiozzo, il futuro potrebbe essere decisamente misero, con un tasso di sostituzione anche al di sotto del 50%. Tuttavia, il tasso di sostituzione può essere difficilmente previsto con esattezza dal momento che è legato ad alcune variabili come la crescita dell'economia italiana e l'inflazione. A rischiare di più una pensione misera saranno soprattutto i giovani. Boeri lo aveva ammesso con franchezza qualche tempo fa: iniziano a lavorare più tardi dei loro genitori e spesso devono abituarsi a lavori precari e saltuari. Un'altra categoria a rischio sono le donne che hanno interrotto il lavoro e i versamenti per le lunghe pause dovute alla maternità. Con la busta arancione sarà più facile sapere quale futuro attende ogni singolo lavoratore. Boeri e l'Inps hanno deciso di adottarla per consentire a tutti di programmare il futuro. Nel caso in cui il tasso di sostituzione risulti molto più basso del previsto, è consigliabile correre ai ripari versando regolarmente quote ad un fondo pense integrativo o costruendo un piano di risparmio personalizzato.
Nel sistema, comunque, ogni lavoratore ha già a disposizione tutti i dati contenuti nella busta arancione. Nel corso del 2016, poi, anche i dipendenti pubblici e tutti gli altri lavoratori riceveranno la busta a casa. I dati contenuti nella busta arancione sono: data di accesso alla pensione, importo stimato della pensione e il tasso di sostituzione. Quest'ultimo è un dato percentuale che indica quanto ci mancherà, nell'importo della pensione, rispetto all'ultimo stipendio. È probabilmente il dato-chiave per il calcolo pensionistico, e non va assolutamente sottovalutato. Per molti, soprattutto chi ha redditi bassi o contributi versati a singhiozzo, il futuro potrebbe essere decisamente misero, con un tasso di sostituzione anche al di sotto del 50%. Tuttavia, il tasso di sostituzione può essere difficilmente previsto con esattezza dal momento che è legato ad alcune variabili come la crescita dell'economia italiana e l'inflazione. A rischiare di più una pensione misera saranno soprattutto i giovani. Boeri lo aveva ammesso con franchezza qualche tempo fa: iniziano a lavorare più tardi dei loro genitori e spesso devono abituarsi a lavori precari e saltuari. Un'altra categoria a rischio sono le donne che hanno interrotto il lavoro e i versamenti per le lunghe pause dovute alla maternità. Con la busta arancione sarà più facile sapere quale futuro attende ogni singolo lavoratore. Boeri e l'Inps hanno deciso di adottarla per consentire a tutti di programmare il futuro. Nel caso in cui il tasso di sostituzione risulti molto più basso del previsto, è consigliabile correre ai ripari versando regolarmente quote ad un fondo pense integrativo o costruendo un piano di risparmio personalizzato.
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