giovedì 7 aprile 2016

Scoperto il buco nero mostruoso: "pesa" come 14 miliardi di Soli

Ci risiamo. Un altro record, un'altra scoperta. Protagonisti, ancora una volta, i buchi neri. In questa occasione il “peso” della rivelazione è davvero consistente visto che l'oggetto appena scovato al centro della galassia NGC 1600 ha la mole pari a 17 miliardi di Soli. 
A fare la scoperta è stata l'astronoma  Chung-Pei Ma, dell'University of California-Berkeley, responsabile del progetto Massive Survey, uno studio delle galassie più massicce e buchi neri supermassicci nell'universo cosiddetto locale.


«Il buco nero supergigante -ha commentato la studiosa- si trova in una zona scarsamente popolata, al centro di una galassia ellittica situata nei pressi di un piccolo gruppo di 20 galassie». Il dubbio che assale la ricercatrice e il suo team è che fino ad ora buchi neri di questa dimensione sono stati trovati solo al centro di grandi galassie e in aree dell'Universo molto popolate.  
IL RECORD ASSOLUTO
Il record assoluto, infatti, appartiene ad un altro mostruoso oggetto che si trova nell'ammasso di galassie, circa mille, nella costellazione della Chioma di Berenice: in questo caso il peso del buco nero è di ben 21 miliardi di Soli. Una delle ipotesi messe in campo dagli scienziati è che per spiegare le dimensioni del  buco nero bisogna pensare alla fusione con un altro suo simile.
«Quando due galassie si fondono ha spiegato Ma-, i loro buchi neri centrali si stabilizzano nel nucleo della nuova galassia e orbitano uno intorno all'altro. Stelle cadenti vicino al buco nero binario, a seconda della loro velocità e la traiettoria, possono effettivamente rubare moto dalla coppia vorticosa e raccogliere abbastanza velocità per sfuggire dal nucleo della galassia. Questa interazione gravitazionale fa sì che i buchi neri si muovano lentamente avvicinandosi, alla fine fondendosi per formare un buco nero ancora più grande. Il buco nero supermassiccio poi continua a crescere inghiottendo gas incanalato al nucleo da collisioni di galassie».

  LE OSSERVAZIONI DI HUBBLE
A tenere d'occhio oggetti come questi ci pensano due gioielli della tecnologia terrestre: l'Hubble Space Telescope della Nasa e il Gemini Telescope alle Hawaii. Dalle osservazioni sia dell'uno che dell'altro si sta dimostrando che nell'Universo, oggetti mostruosi di questa dimensione,  possono essere più comuni di quanto si pensava.

IL DILEMMA E LA CASA NELLE GRANDI PRATERIE
L'astronoma Chung-Pei Ma ha un dubbio, è assalita da un atroce dilemma: «Stimiamo -ammette- che questi gruppi più piccoli siano circa 50 volte più abbondanti degli spettacolari ammassi di galassie come quello della Chioma di Berenice. Quindi la domanda da porsi adesso è la seguente: è la punta di un iceberg, o forse ci sono più buchi neri mostruosi là fuori che non vivono come in un'area affollata di un grattacielo a Manhattan, ma in qualche sperduta casa nelle pianure del Midwest?».

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