La Germania non ha mai visto di buon occhio l'azione di Mario Draghi
alla guida della Bce. Più volte, l'inflessibile ministro delle Finanze
tedesco, Wolfgang Schaeuble ha manifestato la sua insofferenza per le
scelte di politica monetaria di Francoforte. Ieri il numero uno della
Bce ha deciso di alzare la voce: «Abbiamo un mandato per perseguire la
stabilità dei prezzi in tutta l'Eurozona, e non solo in Germania, e
questo mandato è stabilito dalla legge europea, noi obbediamo alle leggi
e non ai politici».
Schaeuble aveva preso di mira soprattutto i tassi sotto zero dando voce, a suo parere, alle paure diffuse fra i risparmiatori tedeschi. Ma il fronte anti-Draghi in Germania è folto. Hans-Peter Friedrich, vice-segretario della Csu, partito alleato della Merkel, ha invocato un prossimo presidente della Bce tedesco. Ma Draghi, che per molto tempo ha preferito non alimentare la polemica, ieri ha avvertito: «Le critiche di un certo tipo potrebbero sembrare in grado di minacciare l'indipendenza della Bce».Uno scontro in piena regola che ha reso necessario l'intervento di mediazione della stessa Angela Merkel: «È legittimo che in Germania si parli dell'impatto dei tassi bassi, anche se questo non deve essere confuso con l'intervenire nella politica indipendente della Bce, che io sostengo pienamente». Draghi del resto non ha intenzione di cedere alle pressioni tedesche. La Bce, ha sottolineato, «è pronta ad agire usando tutti gli strumenti concessi dal suo mandato». I tassi, dunque, resteranno a lungo ai livelli attuali: - 0% il principale e -0,40% quello sui depositi.
Schaeuble aveva preso di mira soprattutto i tassi sotto zero dando voce, a suo parere, alle paure diffuse fra i risparmiatori tedeschi. Ma il fronte anti-Draghi in Germania è folto. Hans-Peter Friedrich, vice-segretario della Csu, partito alleato della Merkel, ha invocato un prossimo presidente della Bce tedesco. Ma Draghi, che per molto tempo ha preferito non alimentare la polemica, ieri ha avvertito: «Le critiche di un certo tipo potrebbero sembrare in grado di minacciare l'indipendenza della Bce».Uno scontro in piena regola che ha reso necessario l'intervento di mediazione della stessa Angela Merkel: «È legittimo che in Germania si parli dell'impatto dei tassi bassi, anche se questo non deve essere confuso con l'intervenire nella politica indipendente della Bce, che io sostengo pienamente». Draghi del resto non ha intenzione di cedere alle pressioni tedesche. La Bce, ha sottolineato, «è pronta ad agire usando tutti gli strumenti concessi dal suo mandato». I tassi, dunque, resteranno a lungo ai livelli attuali: - 0% il principale e -0,40% quello sui depositi.
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