Tanto ritmo, zero tempi morti e una formula che è riuscita ad
intercettare il pubblico di tutte le età. Continua a raccogliere
consensi l'edizione 2015 di Sanremo, che con i suoi 10.091.000
telespettatori e il 41,7% di share ha superato di circa 2,4 milioni e
quasi 8 punti percentuali la corrispondente serata dell'anno precedente,
per giunta ringiovanendo il pubblico (l'età media è stata 51,4 anni,
rispetto a 53,8 dell'anno scorso, con tanti under 25 davanti al
teleschermo), con grande soddisfazione del direttore di rete, Giancarlo
Leone, che ha subito commentato su Twitter come la kermesse sia «nel
cuore degli italiani», ammettendo poi di pensare a un “Conti bis” («per
me sarebbe il conduttore ideale del Festival 2016»).
Il terzo appuntamento, quello dedicato alle cover di classici della musica italiana, si è aperto nuovamente con Sanremo Start, definito da Conti «quello spazio completamente nuovo che riguarda quattro Nuove Proposte, per la prima volta non relegate in spazi impossibili, vera sfida di questo Sanremo», che ha conquistato mercoledì 9.069.000 spettatori e il 29,85% («tra tutti i risultati è quello di cui vado più orgoglioso», ammette il conduttore): stavolta ha dato il lasciapassare per la semifinale a Giovanni Caccamo e Amara. E dal prossimo anno, fa sapere Leone, i Giovani potranno addirittura essere protagonisti di un talent show.
«Durante le selezioni – spiega – ci siamo resi conto che c'era tantissimo materiale per farne un format: l'idea è di organizzare una prima serata a fine novembre, sempre all'Ariston. Sarebbe il primo vero talent, che assicura ai partecipanti il biglietto per Sanremo». Tra gli ospiti della serata, che ha visto Conti incappare nella prima, inconsueta “papera” (sbagliando il nome della vincitrice tra Amara e Rakele), il tenore-chitarrista Federico Paciotti, ex-Gazosa, che ha interpretato un'aria della Tosca di Puccini in una inedita e accattivante versione rock, l'astronauta Samantha Cristoforetti, dallo spazio, gli Spandau Ballet, il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, l’attrice Vittoria Puccini, prossima Oriana Fallaci su Rai1.Curiosa poi la gag di Arisa, che racconta di aver preso un «anestetico» al posto di un antidolorifico, per l'incidente occorsole. E poi ci sono stati Luca e Paolo. Dopo le deludenti esibizioni di Siani nella prima serata e di Pintus nella seconda, i due comici genovesi hanno divertito con un irriverente omaggio in musica a tutti i cantanti scomparsi, raccogliendo un consenso quasi unanime. Con qualche eccezione, come Claudio Lippi che ha twittato: «Ma dovremmo ridere dei morti?». Ma d'altronde «la comicità è soggettiva, non si può accontentare tutti». Parola di Carlo Conti.
Il terzo appuntamento, quello dedicato alle cover di classici della musica italiana, si è aperto nuovamente con Sanremo Start, definito da Conti «quello spazio completamente nuovo che riguarda quattro Nuove Proposte, per la prima volta non relegate in spazi impossibili, vera sfida di questo Sanremo», che ha conquistato mercoledì 9.069.000 spettatori e il 29,85% («tra tutti i risultati è quello di cui vado più orgoglioso», ammette il conduttore): stavolta ha dato il lasciapassare per la semifinale a Giovanni Caccamo e Amara. E dal prossimo anno, fa sapere Leone, i Giovani potranno addirittura essere protagonisti di un talent show.
«Durante le selezioni – spiega – ci siamo resi conto che c'era tantissimo materiale per farne un format: l'idea è di organizzare una prima serata a fine novembre, sempre all'Ariston. Sarebbe il primo vero talent, che assicura ai partecipanti il biglietto per Sanremo». Tra gli ospiti della serata, che ha visto Conti incappare nella prima, inconsueta “papera” (sbagliando il nome della vincitrice tra Amara e Rakele), il tenore-chitarrista Federico Paciotti, ex-Gazosa, che ha interpretato un'aria della Tosca di Puccini in una inedita e accattivante versione rock, l'astronauta Samantha Cristoforetti, dallo spazio, gli Spandau Ballet, il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, l’attrice Vittoria Puccini, prossima Oriana Fallaci su Rai1.Curiosa poi la gag di Arisa, che racconta di aver preso un «anestetico» al posto di un antidolorifico, per l'incidente occorsole. E poi ci sono stati Luca e Paolo. Dopo le deludenti esibizioni di Siani nella prima serata e di Pintus nella seconda, i due comici genovesi hanno divertito con un irriverente omaggio in musica a tutti i cantanti scomparsi, raccogliendo un consenso quasi unanime. Con qualche eccezione, come Claudio Lippi che ha twittato: «Ma dovremmo ridere dei morti?». Ma d'altronde «la comicità è soggettiva, non si può accontentare tutti». Parola di Carlo Conti.
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