La protesta di un gruppo di migranti di Ceranova, un comune della
provincia di Pavia di 2.100 abitanti, che chiedevano wi-fi e pulizie
nell'edificio dove sono ospitati è diventata un caso politico nazionale,
con il segretario della Lega Matteo Salvini, che ha suggerito di
inviare a pulire la presidente della Camera Laura Boldrini.
La scorsa settimana 24 profughi, ospitati da luglio in una villa bifamiliare gestita da una cooperativa sociale, hanno animato un improvvisato sit-in per le vie del paese, rovesciando i loro rifiuti lungo la strada principale del paese. Motivo della protesta, il mancato accoglimento di due richieste che hanno avanzato da tempo: la presenza di una donna che, periodicamente, si occupi delle pulizie nella casa dove vivono e l'installazione del wi-fi, per consentire loro di mantenere un contatto quotidiano con i familiari rimasti in Africa. «Voglio qualcuno che pulisca la villetta, capito??? Per accontentarli,a fare le pulizie manderei la Boldrini! Auguri, e che il 2016 ci riporti la Dignità perduta» ha commentato Salvini, mentre il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha chiesto di cacciarli. La sera del 17 dicembre i 24 profughi (tutti arrivati in Italia la scorsa estate da Paesi dell'Africa) sono scesi in strada, a Ceranova. Hanno rovesciato ogni genere di rifiuti lungo la via più frequentata del paese. Alcuni residenti, sentendo un vociare continuo e altri rumori giungere dalla strada, sono usciti di casa. La discussione tra i profughi e gli abitanti di Ceranova ha ben presto assunto toni molto accesi e la situazione ha rischiato di degenerare. Per riportare la tranquillità sono dovuti intervenire prima il sindaco Alessandro Grieco e, subito dopo, tre auto dei carabinieri. Il giorno dopo Grieco si è recato in Prefettura, a Pavia, per segnalare il caso e chiedere aiuto. «Siamo un paese tranquillo - ha commentato il sindaco -. Non siamo abituati a situazioni del genere. Vogliamo che la tranquillità dei nostri abitanti venga garantita». I provvedimenti non si sono fatti attendere. Uno dei «capi» dell'improvvisata rivolta di giovedì scorso, un ragazzo africano di 25 anni, è stato espulso. Intanto però la vicenda ha suscitato diverse reazioni politiche. Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia ed attuale dirigente nazionale e provinciale di Forza Italia, ha parlato di «episodio che non merita quasi di essere commentato. Tutto questo è incredibile, in un momento in cui dobbiamo sostenere una situazione sociale pesantissima, tra padri separati che spesso restano senza una casa e anziani da aiutare».
La scorsa settimana 24 profughi, ospitati da luglio in una villa bifamiliare gestita da una cooperativa sociale, hanno animato un improvvisato sit-in per le vie del paese, rovesciando i loro rifiuti lungo la strada principale del paese. Motivo della protesta, il mancato accoglimento di due richieste che hanno avanzato da tempo: la presenza di una donna che, periodicamente, si occupi delle pulizie nella casa dove vivono e l'installazione del wi-fi, per consentire loro di mantenere un contatto quotidiano con i familiari rimasti in Africa. «Voglio qualcuno che pulisca la villetta, capito??? Per accontentarli,a fare le pulizie manderei la Boldrini! Auguri, e che il 2016 ci riporti la Dignità perduta» ha commentato Salvini, mentre il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha chiesto di cacciarli. La sera del 17 dicembre i 24 profughi (tutti arrivati in Italia la scorsa estate da Paesi dell'Africa) sono scesi in strada, a Ceranova. Hanno rovesciato ogni genere di rifiuti lungo la via più frequentata del paese. Alcuni residenti, sentendo un vociare continuo e altri rumori giungere dalla strada, sono usciti di casa. La discussione tra i profughi e gli abitanti di Ceranova ha ben presto assunto toni molto accesi e la situazione ha rischiato di degenerare. Per riportare la tranquillità sono dovuti intervenire prima il sindaco Alessandro Grieco e, subito dopo, tre auto dei carabinieri. Il giorno dopo Grieco si è recato in Prefettura, a Pavia, per segnalare il caso e chiedere aiuto. «Siamo un paese tranquillo - ha commentato il sindaco -. Non siamo abituati a situazioni del genere. Vogliamo che la tranquillità dei nostri abitanti venga garantita». I provvedimenti non si sono fatti attendere. Uno dei «capi» dell'improvvisata rivolta di giovedì scorso, un ragazzo africano di 25 anni, è stato espulso. Intanto però la vicenda ha suscitato diverse reazioni politiche. Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia ed attuale dirigente nazionale e provinciale di Forza Italia, ha parlato di «episodio che non merita quasi di essere commentato. Tutto questo è incredibile, in un momento in cui dobbiamo sostenere una situazione sociale pesantissima, tra padri separati che spesso restano senza una casa e anziani da aiutare».
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