ROMA - “Purtroppo io sono incandidabile ancora per 3 anni, sono stato
messo fuori dalla politica non con le armi della democrazia ma con un
uso politico della giustizia”. Accuse pesanti quelle mosse dal leader di
Forza Italia, Silvio Berlusconi, che, a Domenica Live,
ha ricostruito le sue vicende pubbliche e private degli ultimi anni.
“La gente ha capito la persecuzione a cui sono stato sottoposto e mi
vuole molto più bene di due anni fa. Quando ero al governo trovavo
sempre qualcuno che mi faceva la faccia brutta, ora no. Sento attorno a
me un afflato di vicinanza e simpatia, e ciò mi fa pensare di avere
ancora un po’ di responsabilità rispetto a questo Paese”.
Non usa mezzi termini Berlusconi: per descrivere la sua uscita dalla scena politica usa la definizione “colpo di Stato” e muove accuse dirette a Gianfranco Fini e all’allora presidente della Repubblica, fino ad arrivare a commentare il governo Renzi.
“Ho assistito a un colpo di stato organizzato dalla prima e terza istituzione del Paese - dice - La procura di Milano si è gettata contro di me. Sono stato assolto ma avevo avuto la mia immagine degradata e anche quella del mio governo”.Dalla scena nazionale alle ricadute internazionali.
“Mi trovai convocato a una riunione con tutti i principali leader del mondo: Sappiamo che l’Italia è sull’orlo del baratro, non avete i soldi per pagare i pensionati, mi dissero, offrendomi aiuti. Non era vero. Il giorno dopo - io avevo respinto tutte le offerte perché significano la colonizzazione del Paese - mi offrirono fino a 100 miliardi, io con estrema decisione dissi che non ne avevamo bisogno. Obama commentò che avevo ragione. Tornai a casa, orgoglioso di come mi ero comportato, ma trovai una brutta sorpresa: otto miei deputati si erano spostati al gruppo misto. Mi chiamò il presidente della Repubblica e mi disse che in pochi giorni saremmo stati sfiduciati e consigliò di dare le dimissioni prima. Dimissioni forzate, colpo di Stato. Io mi allontanai dalla politica, il mio partito dal 38% del 2008 alle elezioni, senza la mia presenza è caduto all’11%. Ho resistito, poi mi hanno chiamato e ho recuperato punti”.Un “recupero” che, secondo Berlusconi, ha spaventato molti.
“Nel frattempo - prosegue - Matteo Renzi, con le cosiddette primarie, che sono una farsa perché si può fare qualunque broglio, si era autocatapultato a Palazzo Chigi ma io facevo ancora paura perché avevo ripreso 10 punti in pochi giorni. Presero uno dei tanti processi aperti e mi condannarono a 4 anni. Il relatore ebbe a dichiarare che non era un collegio di magistrati ma un plotone d’esecuzione per fare fuori un avversario politico. Abbiamo subito queste cose che sono la negazione della democrazia. Anche adesso siamo retti da un governo che non è eletto dal popolo. È un governo abusivo e illegittimo. Non solo governa e fa ordinaria amministrazione, ma pretende di cambiare costituzione e legge elettorale. Il combinato disposto della legge che elimina il Senato e il cambiamento della legge elettorale porta a una sola camera che fa legge importanti, un solo partito e un solo leader, Renzi. Una situazione del genere non so chiamarla in altro modo che regime”.
L’appello è agli italiani: “Le persone che si sono rassegnate perché pensano che il loro voto non cambi nulla sono il 55%. Dico soprattutto a quei 26 milioni di italiani che non sono andati a votare e che pensano di non andare domenica, questa volta, se non volete diventare sudditi, votate”.
Non usa mezzi termini Berlusconi: per descrivere la sua uscita dalla scena politica usa la definizione “colpo di Stato” e muove accuse dirette a Gianfranco Fini e all’allora presidente della Repubblica, fino ad arrivare a commentare il governo Renzi.
“Ho assistito a un colpo di stato organizzato dalla prima e terza istituzione del Paese - dice - La procura di Milano si è gettata contro di me. Sono stato assolto ma avevo avuto la mia immagine degradata e anche quella del mio governo”.Dalla scena nazionale alle ricadute internazionali.
“Mi trovai convocato a una riunione con tutti i principali leader del mondo: Sappiamo che l’Italia è sull’orlo del baratro, non avete i soldi per pagare i pensionati, mi dissero, offrendomi aiuti. Non era vero. Il giorno dopo - io avevo respinto tutte le offerte perché significano la colonizzazione del Paese - mi offrirono fino a 100 miliardi, io con estrema decisione dissi che non ne avevamo bisogno. Obama commentò che avevo ragione. Tornai a casa, orgoglioso di come mi ero comportato, ma trovai una brutta sorpresa: otto miei deputati si erano spostati al gruppo misto. Mi chiamò il presidente della Repubblica e mi disse che in pochi giorni saremmo stati sfiduciati e consigliò di dare le dimissioni prima. Dimissioni forzate, colpo di Stato. Io mi allontanai dalla politica, il mio partito dal 38% del 2008 alle elezioni, senza la mia presenza è caduto all’11%. Ho resistito, poi mi hanno chiamato e ho recuperato punti”.Un “recupero” che, secondo Berlusconi, ha spaventato molti.
“Nel frattempo - prosegue - Matteo Renzi, con le cosiddette primarie, che sono una farsa perché si può fare qualunque broglio, si era autocatapultato a Palazzo Chigi ma io facevo ancora paura perché avevo ripreso 10 punti in pochi giorni. Presero uno dei tanti processi aperti e mi condannarono a 4 anni. Il relatore ebbe a dichiarare che non era un collegio di magistrati ma un plotone d’esecuzione per fare fuori un avversario politico. Abbiamo subito queste cose che sono la negazione della democrazia. Anche adesso siamo retti da un governo che non è eletto dal popolo. È un governo abusivo e illegittimo. Non solo governa e fa ordinaria amministrazione, ma pretende di cambiare costituzione e legge elettorale. Il combinato disposto della legge che elimina il Senato e il cambiamento della legge elettorale porta a una sola camera che fa legge importanti, un solo partito e un solo leader, Renzi. Una situazione del genere non so chiamarla in altro modo che regime”.
L’appello è agli italiani: “Le persone che si sono rassegnate perché pensano che il loro voto non cambi nulla sono il 55%. Dico soprattutto a quei 26 milioni di italiani che non sono andati a votare e che pensano di non andare domenica, questa volta, se non volete diventare sudditi, votate”.
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