La legge iraniana, come sappiamo, non è molto permissiva (per usare un
eufemismo). Facebook e Twitter sono vietati, e l’unico social
sostanzialmente tollerato è Instagram, su cui i ragazzi iraniani
pubblicano i loro frammenti di vita.
Ma non con piena libertà: le ragazza non possono infatti mostrarsi senza hijab, il velo che copre la testa e le spalle delle donne, lasciando scoperti il viso e parte dei capelli. Non insomma il radicale burqa o niqab.
Una legge, quella iraniana, che ha portato ieri all’arresto di otto modelle, dopo un’operazione (Spider II) durata due anni e che ha portato all’identificazione di 170 persone (modelle, fotografi e truccatori). Il loro “reato”? Quello di aver diffuso foto di donne senza velo, anche se in questo caso si trattava, appunto di modelle.
Ma non con piena libertà: le ragazza non possono infatti mostrarsi senza hijab, il velo che copre la testa e le spalle delle donne, lasciando scoperti il viso e parte dei capelli. Non insomma il radicale burqa o niqab.
Una legge, quella iraniana, che ha portato ieri all’arresto di otto modelle, dopo un’operazione (Spider II) durata due anni e che ha portato all’identificazione di 170 persone (modelle, fotografi e truccatori). Il loro “reato”? Quello di aver diffuso foto di donne senza velo, anche se in questo caso si trattava, appunto di modelle.
Nessun commento:
Posta un commento
A voi i comenti