Marte dà spettacolo: lunedì sera si è trovato alla distanza minima dalla
Terra come non accadeva da 11 anni. Dopo Sole e Luna, è stato uno dei
due corpi celesti più luminosi del cielo, l'altro è Giove. Un'occasione
ghiotta per ammirare il disco del Pianeta Rosso, il suo colore
rossastro e osservare alcuni particolari della superficie, questi
ultimi visibili solo attraverso un telescopio.
Marte ha raggiunto la minima distanza di 75,3 milioni di chilometri alle 23:34 (ora italiana di lunedì) e il momento di migliore visibilità è stato intorno all'una di notte. «Il pianeta sorge appena fa buio ma deve arrivare all'altezza di 30 gradi sull'orizzonte per diventare ben visibile», ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Sull'orizzonte infatti la luce del pianeta, ha spiegato, deve attraversare uno spessore di atmosfera maggiore, e questo incide sulla visibilità. Il pianeta ha già fatto bella mostra di sé il 22 maggio raggiungendo l'opposizione rispetto al Sole ma, ha rilevato Masi, «è questo il momento migliore per osservarlo perché adesso la Luna sorge molto tardi e il cielo più buio permette di apprezzare meglio il leggendario colore rosso di Marte». Visto dalla Terra il pianeta ha un diametro pari a un centesimo di quello del disco della Luna e per trovarlo bisogna guardare verso Sud tra le stelle della costellazione della Bilancia: è ben riconoscibile per il suo caratteristico colore rosso ma per osservarne i dettagli occorre un piccolo telescopio di almeno 100 millimetri di diametro che permetterà di distinguere la calotta ghiacciata del Polo Nord e le regioni più scure della superficie. A causa del meteo variabile sulla penisola, chi ha perso l'appuntamento di ieri sera per colpa delle nuvole non si scoraggi: «Marte - ha rassicurato Masi - resta ben visibile ancora per un mese, poi diventa più sfuggente, lontano e modesto ma comunque visibile a occhio nudo».
Marte ha raggiunto la minima distanza di 75,3 milioni di chilometri alle 23:34 (ora italiana di lunedì) e il momento di migliore visibilità è stato intorno all'una di notte. «Il pianeta sorge appena fa buio ma deve arrivare all'altezza di 30 gradi sull'orizzonte per diventare ben visibile», ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Sull'orizzonte infatti la luce del pianeta, ha spiegato, deve attraversare uno spessore di atmosfera maggiore, e questo incide sulla visibilità. Il pianeta ha già fatto bella mostra di sé il 22 maggio raggiungendo l'opposizione rispetto al Sole ma, ha rilevato Masi, «è questo il momento migliore per osservarlo perché adesso la Luna sorge molto tardi e il cielo più buio permette di apprezzare meglio il leggendario colore rosso di Marte». Visto dalla Terra il pianeta ha un diametro pari a un centesimo di quello del disco della Luna e per trovarlo bisogna guardare verso Sud tra le stelle della costellazione della Bilancia: è ben riconoscibile per il suo caratteristico colore rosso ma per osservarne i dettagli occorre un piccolo telescopio di almeno 100 millimetri di diametro che permetterà di distinguere la calotta ghiacciata del Polo Nord e le regioni più scure della superficie. A causa del meteo variabile sulla penisola, chi ha perso l'appuntamento di ieri sera per colpa delle nuvole non si scoraggi: «Marte - ha rassicurato Masi - resta ben visibile ancora per un mese, poi diventa più sfuggente, lontano e modesto ma comunque visibile a occhio nudo».