Erano partite in gita scolastica tutte e 28 dalla città di Banja Luka,
in Bosnia, per andare a visitare i musei e le bellezze di Sarajevo.
Quando sono tornate, sette di loro, fra i 13 e i 15 anni, non
si sono ripresentate a scuola: nei cinque giorni passati fuori casa
erano rimaste incinte. Sembra la trama di un film. In realtà è solo il
caso più eclatante di un fenomeno crescente che allarma l'intero Paese:
quello di un enorme numero di adolescenti che hanno rapporti sessuali in
età sempre più precoci.
Ora i genitori delle sette ragazzine sono furiosi e pretendono di sapere
per quale motivo gli insegnanti non abbiano assicurato la necessaria
sorveglianza nei confronti delle loro figlie minorenni. Ma, diretti
interessati a parte, la questione sta provocando accese polemiche
sull'educazione sessuale in tutta la Bosnia, dove il numero di ragazze
sessualmente attive di età fra i 13 e i 15 anni (esattamente l'età delle
protagoniste di quest'ultimo caso) è aumentato significativamente.
Senad Mehmedbasic, un ginecologo di Sarajevo, dice che il trend di
crescita delle gravidanze tra le minorenni in Bosnia è preoccupante.
«Questa è la tendenza di oggi - dice - Ma noi adulti non possiamo
continuare a permettere che i nostri figli ricevano informazioni sul
sesso in strada e non a scuola, lasciando che poi la vita li colpisca
duramente. Dobbiamo essere più diretti nell'educazione sessuale dei
ragazzi, istituti scolastici e genitori dovrebbero svolgere un ruolo più
forte. È ovvio che a quell'età i bambini non abbiano nozioni
sufficienti in materia: di conseguenza cominciano ad avere rapporti
senza capirne le possibili conseguenze». Sono molte le ragazze che in
Bosnia cercano consigli da esperti on-line. InSerbia Network News
racconta di una ragazza che ha scritto: «Mi piacerebbe fare sesso con il
mio ragazzo, anche se ho solo 14 anni, ma temo che sarò giudicata
male». Come se il problema fosse solo il giudizio.In tutta l'area, in
ogni caso, il fenomeno è diffusissimo. Il Coordinatore nazionale per la
salute riproduttiva della Repubblica serba, Nenad Babici, ha ammesso che
sempre più bambini nel suo Paese cominciano ad avere rapporti sessuali
all'età di 13 o 14 anni. Per Babici, comunque, nel caso delle sette
ragazzine di Banja Luka gli insegnanti non vanno condannati: la colpa,
secondo lui, è delle istituzioni e delle negligenze dei genitori
nell'educazione dei figli.
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martedì 23 dicembre 2014
Sette studentesse rimangono incinte dopo 5 giorni in gita scolastica: genitori furiosi
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