«Dobbiamo
avere maggiore fiducia in noi stessi. Uscire da quella cappa di
sottovalutazione, autolesionismo, benaltrismo che troppo spesso ci
toglie ossigeno. Dimostrare all'Europa e al mondo che non c'è più
bisogno che ci si dica di fare i "compiti a casa"»: lo ha detto il
premier Enrico Letta in un'intervista a "Il Sussidiario.Net" anticipando
alcuni dei temi con cui aprirà domani il Meeting di Cl.
«I sacrifici li abbiamo fatti, l'Italia può farcela». «I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli. Un Paese che vuole parlare quel linguaggio della verità e della responsabilità al quale Napolitano ci ha richiamato. L'Italia può farcela: questo è il messaggio».
«Italia competitiva solo con Ue più solida e unita». «Il mondo cambia, il mondo corre - dice l'Italia - L'Italia, da sola, non può semplicemente reggere questa rivoluzione. Può, invece, farcela e tornare a competere solo dentro un'Europa più solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico. Parlo però di un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi».
«Basta con l'Europa del rigore, ora serve l'europa dei popoli». «Quella che auspico - sottolinea Letta - non è l'Europa del rigore e basta, ma l'Europa dei popoli, quella che costruisce risposte concrete ai bisogni e ai problemi veri delle persone. E le conclusioni del Consiglio europeo di giugno contro la disoccupazione, «segnano un cambio di passo. E' in tale direzione che vogliamo e possiamo continuare a insistere».
«I sacrifici li abbiamo fatti, l'Italia può farcela». «I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli. Un Paese che vuole parlare quel linguaggio della verità e della responsabilità al quale Napolitano ci ha richiamato. L'Italia può farcela: questo è il messaggio».
«Italia competitiva solo con Ue più solida e unita». «Il mondo cambia, il mondo corre - dice l'Italia - L'Italia, da sola, non può semplicemente reggere questa rivoluzione. Può, invece, farcela e tornare a competere solo dentro un'Europa più solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico. Parlo però di un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi».
«Basta con l'Europa del rigore, ora serve l'europa dei popoli». «Quella che auspico - sottolinea Letta - non è l'Europa del rigore e basta, ma l'Europa dei popoli, quella che costruisce risposte concrete ai bisogni e ai problemi veri delle persone. E le conclusioni del Consiglio europeo di giugno contro la disoccupazione, «segnano un cambio di passo. E' in tale direzione che vogliamo e possiamo continuare a insistere».
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