Addio
vecchia Sip. L'ultima chiamata per Telecom arriva dalla Spagna e a farla
è Telefonica. Di seguito, in pillole, la storia del gruppo che, negli
ultimi 14 anni, è passata di mano quattro volte.
La prima vede il cosiddetto 'nocciolo durò lasciare posto a Colaninno e
soci, la seconda questi ultimi cedere il passo a Tronchetti, la terza
l'arrivo delle banche con Telefonica e, ora infine, gli spagnoli al
timone. - Siamo nel Ventennio, nel 1925,
quando nasce la Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda
(Stipel). Bisognerà aspettare quasi 40 anni perchè nel 1964 venga unita
alle altre quattro società telefoniche attive nelle diverse zone della
Penisola sotto il nome di Sip, Società italiana per l'esercizio
telefonico. - Telecom Italia nasce nel
1994 con la fusione di Sip con Iritel, Telespazio, Italcable e Sirm. Un
anno dopo con una scissione parziale vede la luce Tim, la divisione di
telefonia mobile. Nel 1997 col progetto Supersip la finanziaria Stet e Telecom Italia vengono a loro volta fuse.
- Nel 1997 con Guido Rossi alla presidenza la società viene
privatizzata con la vendita del 35,26% del capitale e la quasi totale
uscita del Ministero del Tesoro dall'azionariato. Si forma un 'nocciolo
durò con capofila gli Agnelli che riunisce solo il 6,62% delle azioni.
Franco Bernabè arriva nel 1998 come amministratore delegato .
- Nel 1999 Olivetti attraverso la Tecnost di Roberto Colaninno lancia
un'Opa e arriva a controllare la società con una quota del 51%. Tecnost
viene poi fusa con Olivetti e alla fine è Bell, società con sede nel
Lussemburgo a capo della catena di controllo col 22% di Olivetti.
- Nel 2001 Colaninno, Emilio Gnutti e i loro soci passano la mano.
Marco Tronchetti Provera e i Benetton rilevano la quota di Olivetti
detenuta da Bell. Telecom ora è controllata Olimpia, partecipata da
Pirelli, Edizione Holding dei Benetton, Banca Intesa e Unicredit, cui in
seguito si è aggiunge Hopa, la finanziaria di Gnutti. Per accorciare la
catena di controllo nel 2003 la controllante Olivetti viene fusa con
Telecom Italia, poi nel 2005 quest'ultima lancia l'Opa su Tim.
- Mediobanca,Generali, Intesa Sanpaolo, Sintonia (Benetton) e
Telefonica rilevano la quota di Pirelli in Olimpia creando una nuova
società Telco. L'italianità, minacciata dalle offerte di At&T e di
America Movil di Carlos Slim è salva. Ma per poco.
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martedì 24 settembre 2013
mercoledì 11 settembre 2013
FEDERICO SI UCCIDE SOTTO CASA A 77 ANNI: "TEMEVA DI AMMALARSI E DI INVECCHIARE"
La paura di invecchiare e di ammalarsi, sarebbero questi i motivi che hanno portato alla tragedia di ieri nel padovano. Federico
De Padula, 77 anni, ex professore di Diritto, si è suicidato sotto casa
sua, dove viveva con la compagna Rossana Castelli.
«Temeva di ammalarsi e di finire la sua vita da solo in un ospedale. Questa era la sua più grande paura», racconta in lacrime la donna al Mattino di Padova.
L'uomo si è sparato in strada con un colpo di pistola ed è stato immediatamente notato dai passanti che hanno avertito i soccorsi, ma per lu non c'è stato nulla da fare.
L'arma con cui si è sparato appartiene ad un amico di De Padula che aveva deciso di prestargliela, ora l'uomo è stato denunciato per l'incauto gesto.
Sconvolta la compagna del professore: «Avevamo trascorso una settimana stupenda tra Udine, Grado e Gorizia - racconta la donna in lacrime -. Siamo rientrati a casa lunedì sera e abbiamo guardato la televisione. Verso le 23 io sono andata a letto. Non mi sono accorta di nulla. Sono stata svegliata dai poliziotti con la terribile notizia».
«Temeva di ammalarsi e di finire la sua vita da solo in un ospedale. Questa era la sua più grande paura», racconta in lacrime la donna al Mattino di Padova.
L'uomo si è sparato in strada con un colpo di pistola ed è stato immediatamente notato dai passanti che hanno avertito i soccorsi, ma per lu non c'è stato nulla da fare.
L'arma con cui si è sparato appartiene ad un amico di De Padula che aveva deciso di prestargliela, ora l'uomo è stato denunciato per l'incauto gesto.
Sconvolta la compagna del professore: «Avevamo trascorso una settimana stupenda tra Udine, Grado e Gorizia - racconta la donna in lacrime -. Siamo rientrati a casa lunedì sera e abbiamo guardato la televisione. Verso le 23 io sono andata a letto. Non mi sono accorta di nulla. Sono stata svegliata dai poliziotti con la terribile notizia».
Bevilacqua, 4 indagati per omicidio colposo
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone in relazione alla morte dello scrittore Alberto Bevilacqua. Sono tutti medici della clinica Villa Mafalda dove lo scrittore era ricoverato. Nei loro confronti si ipotizza il reato di omicidio colposo.
Per la Procura si tratta di "un atto dovuto", necessario per procedere
con l'autopsia, accertamento richiesto dal legale della compagna dello
scrittore, Michela Macaluso.
L'iscrizione, effettuata dal pm Elena Neri in vista dell'autopsia, riguarda Mario Maggio, il direttore sanitario della clinica Villa Mafalda, dove lo scrittore è morto lunedì, e i professori Antonio Ciccaglioni, Claudio Di Giovanni e Giuseppe Gentile che si sono occupati di Bevilacqua durante gli undici mesi di ricovero presso la struttura privata.
Nei mesi scorsi i legali della compagna dello scrittore, Michela Macaluso, avevano presentato a piazzale Clodio una denuncia contro ignoti per lesioni colpose sostenendo che la struttura non fosse adeguata per le condizioni di Bevilacqua. Lo scrittore fu ricoverato l'11 ottobre 2012 per uno scompenso cardiaco.
Nei mesi scorsi i legali della compagna dello scrittore, Michela Macaluso, avevano presentato a piazzale Clodio una denuncia contro ignoti per lesioni colpose sostenendo che la struttura non fosse adeguata per le condizioni di Bevilacqua. Lo scrittore fu ricoverato l'11 ottobre 2012 per uno scompenso cardiaco.
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DECADENZA BERLUSCONI, BRUNETTA: "IL COLLE HA FRENATO IL PD"
«Il Pd evidentemente si è accorto di aver sbagliato, l'accelerazione era
sbagliata. Pensare la decadenza del senatore Berlusconi in 24 ore era
follia pura. Evidentemente qualcuno se ne è accorto e qualcuno ha
frenato il Partito democratico. Penso, molto probabilmente, anche se non
lo so con esattezza, il Colle più alto». Lo ha detto il presidente dei
deputati Pdl Renato Brunetta, a 'Radio Anch'io' su Radio Uno.
«Il Partito democratico -ha sottolineato- ha fatto marcia indietro e si è diffuso un pò di buon senso, solo un pò di buon senso. Loro insistono a dire, senza se e senza ma, che la decadenza debba essere decisa e al più presto e sul più presto sono anche d'accordo, perchè questa incertezza deve finire». «Noi siamo dell'avviso -ha aggiunto- che l'applicazione della legge Severino sia incostituzionale, che non si può applicare la legge Severino in forma retroattiva, e chiediamo che sia la Corte Costituzionale oppure la Corte del Lussemburgo a decidere. Metà Paese la pensa così, metà dei costituzionalisti la pensano così, i dubbi sono chiarissimi da questo punto di vista. Non capisco -ha concluso Brunetta- perchè il Partito democratico, alleato di maggioranza, insista in questa posizione se non per ragioni politiche».
«Il Partito democratico -ha sottolineato- ha fatto marcia indietro e si è diffuso un pò di buon senso, solo un pò di buon senso. Loro insistono a dire, senza se e senza ma, che la decadenza debba essere decisa e al più presto e sul più presto sono anche d'accordo, perchè questa incertezza deve finire». «Noi siamo dell'avviso -ha aggiunto- che l'applicazione della legge Severino sia incostituzionale, che non si può applicare la legge Severino in forma retroattiva, e chiediamo che sia la Corte Costituzionale oppure la Corte del Lussemburgo a decidere. Metà Paese la pensa così, metà dei costituzionalisti la pensano così, i dubbi sono chiarissimi da questo punto di vista. Non capisco -ha concluso Brunetta- perchè il Partito democratico, alleato di maggioranza, insista in questa posizione se non per ragioni politiche».
LA CRISI COLPISCE LE FAMIGLIE, ASTUCCI E ZAINI SEMPRE PIÙ 'RICICLATI'
Nella
scuola ai tempi della crisi non si butta via niente. Ed ecco allora che,
mai come quest'anno, sui banchi torneranno i corredi scolastici degli
anni passati. Una
tendenza che porta con sé il segno dei tempi e che viene adottata
dall'85% delle famiglie. Un'impennata rispetto al 2012 quando il riciclo
riguardava il 74% delle famiglie. A rivelarlo è un'indagine di
Contribuenti.it che ha preso in considerazione 10 oggetti tra zaini,
astucci, penne, colori, quaderni, dizionari, divisa, cestini per la
merenda, stivali e giubbini da pioggia. A bloccare i nuovi acquisti,
secondo i dati forniti da KRLS Network of Business Ethics, il 62% del
campione ricicla per ristrettezze economiche, il 25% perché teme il
nuovo redditometro dell’Agenzia delle Entrate ed il 13% perché lo fa
abitualmente. E allora non resta che ingegnarsi per modificare il
vecchio zaino e renderlo trendy o rispolverare l'astuccio del fratello
più grande, dal sapore vintage: “Di fronte alla crisi - spiega Vittorio
Carlomagno presidente di Contribuenti.it - gli studenti reagiscono
sfoderando tutta la creatività italiana. A volte basta una piccola
modifica per riciclare un prodotto”. Ma il riciclo del corredo non è
l'unica strada adottata dagli studenti per risparmiare sul caro-scuola.
La spesa più pesante, infatti, riguarda i libri scolastici che, secondo i
dati forniti dal Codacons, hanno avuto un'impennata sui prezzi pari al
5% sul 2012. E l'unica strada percorribile sembra essere quella
dell'usato, per la quale è in corso una vera e propria caccia: un
ragazzo su due acquista libri usati, il 52% contro il 36% dello scorso
anno, con un risparmio pari al 50% soprattutto in città come Roma e
Napoli. Ma anche Aosta, Pescara, Brindisi, Udine, Venezia, Verona,
Prato, Caserta, Bari, Salerno e Campobasso. E se non è possibile
raggiungere i mercatini dell'usato o si preferisce affidarsi alla
comodità del web, c'è sempre la carta della compravendita online con
risparmi fino al 70-80%. E così la scuola, suo malgrado, insegna anche a
risparmiare.
CONFINDUSTRIA: "RECESSIONE FINITA, ITALIA A UNA SVOLTA". MA PRESSIONE FISCALE RECORD
L'Italia sta uscendo dalla crisi, con la recessione che finisce nel terzo trimestre dell'anno.
Lo afferma il Centro studi diConfindustria (Csc), che nelle previsioni colloca l'interruzione della caduta del Pil nel terzo trimestre di quest'anno e il ritorno a variazioni positive nel quarto (+0,3%). L'economia italiana è arrivata «al punto di svolta», anche se la ripresa sarà «lenta».
POLITICA CRUCIALE L'uscita dell'Italia dalla recessione «sarà lenta». Lo scrive il Centro studi diConfindustria nell'ultimo rapporto sugli scenari economici, sottolineando che «sulla strada della ripresa persistono infatti rischi, interni e internazionali, e ostacoli. Cruciale - aggiunge - è la stabilità politica».
PIL Migliorano le previsioni del Centro studi di Confindustria (Csc) sul Pil italiano. Le stime diffuse oggi indicano una contrazione dell'1,6% per il 2013 (contro il -1,9% delle previsioni di giugno) ed una crescita dello 0,7% per il 2014 (dal precedente +0,5%).
PRESSIONE FISCALE La pressione fiscale raggiungerà nel 2013 il valore record del 44,5% del Pil (dal 44% del 2012) e rimane molto alta nel 2014 (si attesterà al 44,2%). Lo scrive il Centro studi diConfindustria nelle nuove previsioni, aggiungendo che la pressione effettiva, escluso il sommerso, toccherà il 53,5% quest'anno e il 53,2% nel 2014.
Lo afferma il Centro studi diConfindustria (Csc), che nelle previsioni colloca l'interruzione della caduta del Pil nel terzo trimestre di quest'anno e il ritorno a variazioni positive nel quarto (+0,3%). L'economia italiana è arrivata «al punto di svolta», anche se la ripresa sarà «lenta».
POLITICA CRUCIALE L'uscita dell'Italia dalla recessione «sarà lenta». Lo scrive il Centro studi diConfindustria nell'ultimo rapporto sugli scenari economici, sottolineando che «sulla strada della ripresa persistono infatti rischi, interni e internazionali, e ostacoli. Cruciale - aggiunge - è la stabilità politica».
PIL Migliorano le previsioni del Centro studi di Confindustria (Csc) sul Pil italiano. Le stime diffuse oggi indicano una contrazione dell'1,6% per il 2013 (contro il -1,9% delle previsioni di giugno) ed una crescita dello 0,7% per il 2014 (dal precedente +0,5%).
PRESSIONE FISCALE La pressione fiscale raggiungerà nel 2013 il valore record del 44,5% del Pil (dal 44% del 2012) e rimane molto alta nel 2014 (si attesterà al 44,2%). Lo scrive il Centro studi diConfindustria nelle nuove previsioni, aggiungendo che la pressione effettiva, escluso il sommerso, toccherà il 53,5% quest'anno e il 53,2% nel 2014.
LOREDANA ERRORE DOPO L'INCIDENTE IN AUTO: "NON ERO UBRIACA, VIVA GRAZIE A SANTA ROSALIA"
«Non ero ubriaca, avevo bevuto solo un bicchiere di birra e mi ha protetto Santa Rosalia dal cielo»: Loredana Errore racconta la sua verità al settimanale Oggi, sull'incidente automobilistico che l'ha vista coinvolta il 4 settembre scorso.
«Ricordo perfettamente tutti i dettagli dell'incidente -spiega l'ex cantante di Amici- l'arrivo dei soccorsi, le voci. Sono rimasta sempre vigile. Come avrei potuto ricordare questi fatti se non fossi stata lucida?» dice dall'ospedale di Palermo dove è ancora ricoverata.
LO SCHIANTO Il 4 settembre, mentre stava rientrando a casa, si è scatenato un nubifragio, la strada si è allagata e, spiega ancora «ho rallentato ulteriormente perché dopo un lungo rettilineo c'è una curva pericolosa. A un tratto, però, è sbucata un'automobile con gli abbaglianti che mi è quasi venuta addosso. Ho frenato immediatamente, ma l'auto, a causa dell'aquaplaning, ha cominciato a sbandare e mi ha catapultato fuori strada. Sono credente - conclude - e fermamente convinta che santa Rosalia, la cui ricorrenza è proprio il 4 settembre, mi abbia protetto dal cielo».
«Ricordo perfettamente tutti i dettagli dell'incidente -spiega l'ex cantante di Amici- l'arrivo dei soccorsi, le voci. Sono rimasta sempre vigile. Come avrei potuto ricordare questi fatti se non fossi stata lucida?» dice dall'ospedale di Palermo dove è ancora ricoverata.
LO SCHIANTO Il 4 settembre, mentre stava rientrando a casa, si è scatenato un nubifragio, la strada si è allagata e, spiega ancora «ho rallentato ulteriormente perché dopo un lungo rettilineo c'è una curva pericolosa. A un tratto, però, è sbucata un'automobile con gli abbaglianti che mi è quasi venuta addosso. Ho frenato immediatamente, ma l'auto, a causa dell'aquaplaning, ha cominciato a sbandare e mi ha catapultato fuori strada. Sono credente - conclude - e fermamente convinta che santa Rosalia, la cui ricorrenza è proprio il 4 settembre, mi abbia protetto dal cielo».
GIALLO A MILANO, INFERMIERE DI 29 ANNI TROVATO MORTO IN CASA
Infermiere ed ex sportivo
di Chiaravalle trovato morto a Milano, dove si era trasferito per
lavoro. Dolore e sconcerto per la scomparsa di Matteo Favi,
29 anni appena compiuti, chiaravallese di origine e molto conosciuto
anche nelle città limitrofe. Si era laureato all'Università Politecnica
delle Marche e da un paio di anni era andato a lavorare come infermiere
al Policlinico San Donato di Milano. Matteo è morto l'altra sera nella
casa che divideva con un paio di ragazzi. Sarebbero stati loro a
trovarlo privo di
vita.
Non si conoscono le cause del decesso. Aperte tutte le ipotesi, anche quella del suicidio. Sul corpo del 29enne sarebbe stata disposta l'autopsia, sarà proprio questo esame a chiarire ogni dubbio. A Chiaravalle la notizia è arrivata come una doccia fredda. Chi lo conosce lo descrive come un gigante buono, uno sportivo instancabile, un ragazzo dal cuore grande.
«Matteo era solare e super positivo - lo ricorda Claudio Regini, capitano della squadra di Rugby Falconara, società in cui il 29enne aveva militato - Amava tantissimo il suo lavoro, ne ha sempre parlato
bene e aveva tanti progetti a riguardo. Sportivo appassionato, aveva giocato a rugby, a pallacanestro a Castelbellino, aveva fatto pugilato e adesso che era a Milano faceva pallanuoto. Un giovane dai mille interessi, oltre al suo lavoro amava la musica e il cinema».
Per via degli impegni lavorativi Matteo negli ultimi tempi tornava a Chiaravalle soprattutto d'estate, appena quindici giorni fa era rientrato a casa per abbracciare il padre Marco, uno degli otto dissidenti del Pd che aveva abbandonato la maggioranza e fatto cadere l'amministrazione guidata da Daniela Montali per poi fondare del gruppo "Liberi di Pensare", la madre Milva e il fratello Alessandro. Al dolore della famiglia Favi si stringe tutta la città.
vita.
Non si conoscono le cause del decesso. Aperte tutte le ipotesi, anche quella del suicidio. Sul corpo del 29enne sarebbe stata disposta l'autopsia, sarà proprio questo esame a chiarire ogni dubbio. A Chiaravalle la notizia è arrivata come una doccia fredda. Chi lo conosce lo descrive come un gigante buono, uno sportivo instancabile, un ragazzo dal cuore grande.
«Matteo era solare e super positivo - lo ricorda Claudio Regini, capitano della squadra di Rugby Falconara, società in cui il 29enne aveva militato - Amava tantissimo il suo lavoro, ne ha sempre parlato
bene e aveva tanti progetti a riguardo. Sportivo appassionato, aveva giocato a rugby, a pallacanestro a Castelbellino, aveva fatto pugilato e adesso che era a Milano faceva pallanuoto. Un giovane dai mille interessi, oltre al suo lavoro amava la musica e il cinema».
Per via degli impegni lavorativi Matteo negli ultimi tempi tornava a Chiaravalle soprattutto d'estate, appena quindici giorni fa era rientrato a casa per abbracciare il padre Marco, uno degli otto dissidenti del Pd che aveva abbandonato la maggioranza e fatto cadere l'amministrazione guidata da Daniela Montali per poi fondare del gruppo "Liberi di Pensare", la madre Milva e il fratello Alessandro. Al dolore della famiglia Favi si stringe tutta la città.
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domenica 18 agosto 2013
Furti in casa, mela tradisce ladro
Frutto proibito lo è da sempre. Ora è anche
strumento per catturare un topo d'appartamento. Durante un furto in
un'abitazione del Veneziano, un albanese di 28 anni, pluripregiudicato,
non ha resistito alla tentazione di mangiare una mela e proprio i dati
del Dna, raccolti sui resti del frutto, hanno permesso ai carabinieri di
risalire all'autore del gesto denunciandolo in stato di libertà.
Il
ladro, in Italia senza fissa dimora, nel marzo 2011 avrebbe commesso
due furti in abitazione nel centro abitato di Vigonovo (Venezia),
durante i quali venivano asportati monili in oro per un valore
complessivo di ottocento euro.
I militari avevano repertato, in sede di sopralluogo, i resti di una mela, mangiata dall'autore dei furti e proprio da questa il Ris di Parma è risuscito ad estrapolare il Dna, che risultava appartenere al 28enne pluripregiudicato albanese, che è stato pertanto deferito in stato di libertà con l'accusa di furto in abitazione continuato.
I militari avevano repertato, in sede di sopralluogo, i resti di una mela, mangiata dall'autore dei furti e proprio da questa il Ris di Parma è risuscito ad estrapolare il Dna, che risultava appartenere al 28enne pluripregiudicato albanese, che è stato pertanto deferito in stato di libertà con l'accusa di furto in abitazione continuato.
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Fumo in cabina sul volo Ancona-Roma
Un aereo Saab 2000 della Darwin Airline, la
compagnia svizzera che copre la rotta Ancona-Roma in base ad un accordo
di code-share con Alitalia, è rientrato sabato sera in pista ad Ancona
pochi minuti dopo il decollo - programmato alle 19:30 - perché c'era del
fumo in cabina. Nessun problema, ma molta paura, per i passeggeri.
"L'aereo - fa sapere l'Aerdorica, società di gestione dello scalo - è
atterrato regolarmente, senza procedure di emergenza".
I
passeggeri hanno raccontato di aver vissuto attimi di paura e ansia,
come riporta il Resto del Carlino. Non sono mancati i disagi, come le
mancate coincidenze con i voli internazionali. Cancellati anche i due
successivi voli diretti verso la Capitale per consentire un accurato
check-up del mezzo.
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Terni, picchia moglie: allontanato
E' accusato di aver maltrattato ripetutamente la moglie, anche davanti
alla figlia di 10 anni. Per questo motivo un ucraino di 33 anni,
residente a Terni, è stato allontanato da casa. La misura cautelare
prevede anche il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla
moglie. A maggio la donna è dovuta ricorrere alle cure del pronto
soccorso dopo essere stata picchiata.
SPAGNA, STRANA CREATURA MARINA EMERGE DAL MARE: I RESTI TROVATI SULLA SPIAGGIA
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SALERNO, STRANA PIETRA PRECIPITA IN UN CAMPO. I TESTIMONI: "È UN METEORITE"
Una scia luminosa nel cielo e la felicità di credere che fosse una stella. Era il 28 luglio, magari una stella in anticipo.
La traettoria di quella scia era finita nel cortile di quella casa di Torello, a Mercato San Severino. Mario Pellegrino, il padrone di casa, l’aveva vista cadere, e aveva enumerato i desideri: un po’ di soldi, la salute per sè e per tutti i familiari. Desideri, alla fine, modesti. Lui sognava la svolta. Ma non volle esagerare.
La mattina dopo Mario Pellegrino, sessant’anni, la licenza di fuochista appesa da qualche parte in casa, credette di aver sognato. Andò fuori, giusto per togliersi ogni scrupolo. E nel recinto del suo maialino trovò una pietra con un forte odore di zolfo.
Un meteorite? Ne sapeva poco e così, un po’ emozionato e pure incerto, bussò alla porta del suo amico Vincenzo Moreno, a un tiro di schioppo da Torello. Gli mostrò quella pietra.
Nemmeno Vincenzo ne sapeva molto. La pietra finì in una busta, come una reliquia. Pensarono: vabbè e se fosse preziosa? Se, invece che la stella, potevano legare a questo strano minerale la loro fortuna? Toccò a Mario custodire quello sconosciuto tesoro. Lui è stato custode per una vita, alla Polveriera, dove si fabbricano i botti per le feste patronali. Sa come si maneggia una cosa delicata. Vincenzo, invece, ha fatto il sarto, una vita a tagliare e cucire. E così hanno pensato di mostrarla a qualcuno, ma chi valuta se una pietra è o non è un pezzo di un universo o poco più di una pietra pomice?
Così hanno voluto fotografarla e lanciare un appello attraverso il nostro giornale. Cos’è questa pietra e quanto vale? E nel pomeriggio infuocato della vigilia di Ferragosto si sono messi in cammino, la pietra sempre nella tasca dei pantaloni di Mario, il proprietario della pietra. «Qualche esperto la vedrà sul giornale e ci dirà, noi non ne capiamo nulla». Fosse stata una stella, avrebbero potuto affidarle i propri desideri. Ma col meteorite, come si fa? Il dieci agosto tutti e due hanno guardato il cielo, insieme. Ma non c’erano stelle e neppure meteoriti.
La traettoria di quella scia era finita nel cortile di quella casa di Torello, a Mercato San Severino. Mario Pellegrino, il padrone di casa, l’aveva vista cadere, e aveva enumerato i desideri: un po’ di soldi, la salute per sè e per tutti i familiari. Desideri, alla fine, modesti. Lui sognava la svolta. Ma non volle esagerare.
La mattina dopo Mario Pellegrino, sessant’anni, la licenza di fuochista appesa da qualche parte in casa, credette di aver sognato. Andò fuori, giusto per togliersi ogni scrupolo. E nel recinto del suo maialino trovò una pietra con un forte odore di zolfo.
Un meteorite? Ne sapeva poco e così, un po’ emozionato e pure incerto, bussò alla porta del suo amico Vincenzo Moreno, a un tiro di schioppo da Torello. Gli mostrò quella pietra.
Nemmeno Vincenzo ne sapeva molto. La pietra finì in una busta, come una reliquia. Pensarono: vabbè e se fosse preziosa? Se, invece che la stella, potevano legare a questo strano minerale la loro fortuna? Toccò a Mario custodire quello sconosciuto tesoro. Lui è stato custode per una vita, alla Polveriera, dove si fabbricano i botti per le feste patronali. Sa come si maneggia una cosa delicata. Vincenzo, invece, ha fatto il sarto, una vita a tagliare e cucire. E così hanno pensato di mostrarla a qualcuno, ma chi valuta se una pietra è o non è un pezzo di un universo o poco più di una pietra pomice?
Così hanno voluto fotografarla e lanciare un appello attraverso il nostro giornale. Cos’è questa pietra e quanto vale? E nel pomeriggio infuocato della vigilia di Ferragosto si sono messi in cammino, la pietra sempre nella tasca dei pantaloni di Mario, il proprietario della pietra. «Qualche esperto la vedrà sul giornale e ci dirà, noi non ne capiamo nulla». Fosse stata una stella, avrebbero potuto affidarle i propri desideri. Ma col meteorite, come si fa? Il dieci agosto tutti e due hanno guardato il cielo, insieme. Ma non c’erano stelle e neppure meteoriti.
VENTOTENE, RAGAZZA DI 20 ANNI SUICIDA PER AMORE: LANCIO IN MARE IL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO
Ha scelto il giorno del suo ventesimo compleanno per togliersi la vita. Un gesto estremo quello di una ragazza di Ventotene
che la notte scorsa si è lanciata nel vuoto da punta Pascone,
precipitando per circa 70 metri prima di finire sugli scogli. L'ultimo a
vederla è stato il fidanzato, al quale aveva scritto
una lettera. E' corso fino ai campi della sua famiglia, dove la ragazza
ha deciso di gettarsi in mare, quando ormai era troppo tardi. La
giovane, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, era delusa
proprio dalla relazione con il fidanzato. Punta Pascone si trova dalla
parte opposta rispetto al porto di Ventotene, un'isola sconvolta per il
gesto di una ragazza nota e stimata da tutti. Quando è stata soccorsa da
personale della protezione civile respirava ancora, si è cercato di
rianimarla al porto ma non c'è stato nulla da fare. La salma è stata
trasferita questa mattina a Formia, dove sarà eseguita l'autopsia.
IMU, LETTA: "SOLUZIONE ENTRO FINE MESE". TAGLI SU AUTO BLU E AEREI DI STATO
Con la riduzione delle auto blu e degli aerei di Stato, il premier Enrico Letta annuncia i tagli a favore della Protezione Civile. Le auto di servizio presso la presidenza del Consiglio dei ministri subiranno un taglio del 25%.
VOLI E AEREI Voli di Stato «più che dimezzati» e vendita dei tre dei dieci aerei della flotta della presidenza del Consiglio. Sono le misure annunciate dal premier Enrico Letta, che annuncia un risparmio di «circa 50 milioni», che saranno «assegnati alla Protezione civile per rendere più forte il contrasto agli incendi» con elicotteri e Canadair.
IMU «Ribadisco che troveremo una soluzione entro il 31 agosto». Così il premier Enrico Letta, annunciando tagli su auto blu e voli di stato a Palazzo Chigi, risponde a chi gli chiede se sull'Imu il governo troverà una soluzione già nel consiglio dei ministri del 23 agosto.
DALL'OGLIO «Purtroppo non abbiamo notizie» sul gesuita Padre Dall'Oglio, che, secondo quanto annunciato da un sito arabo sarebbe morto. Lo dice il presidente del Consiglio EnricoLetta. «Ho cercato anche adesso le ultime notizie -aggiunge il premier- non c'è nessuna conferma. Ovviamente siamo tutti trepidanti per una informazione che è arrivata dalla Siria. Siamo alla ricerca di informazioni e di contatti ogni minuto, in contatto continuo con la Farnesina e i Servizi».
VOLI E AEREI Voli di Stato «più che dimezzati» e vendita dei tre dei dieci aerei della flotta della presidenza del Consiglio. Sono le misure annunciate dal premier Enrico Letta, che annuncia un risparmio di «circa 50 milioni», che saranno «assegnati alla Protezione civile per rendere più forte il contrasto agli incendi» con elicotteri e Canadair.
IMU «Ribadisco che troveremo una soluzione entro il 31 agosto». Così il premier Enrico Letta, annunciando tagli su auto blu e voli di stato a Palazzo Chigi, risponde a chi gli chiede se sull'Imu il governo troverà una soluzione già nel consiglio dei ministri del 23 agosto.
DALL'OGLIO «Purtroppo non abbiamo notizie» sul gesuita Padre Dall'Oglio, che, secondo quanto annunciato da un sito arabo sarebbe morto. Lo dice il presidente del Consiglio EnricoLetta. «Ho cercato anche adesso le ultime notizie -aggiunge il premier- non c'è nessuna conferma. Ovviamente siamo tutti trepidanti per una informazione che è arrivata dalla Siria. Siamo alla ricerca di informazioni e di contatti ogni minuto, in contatto continuo con la Farnesina e i Servizi».
CRISI, LETTA: "ABBIAMO FATTO TANTI SACRIFICI. BASTA SEGUIRE L'EUROPA, L'ITALIA PUÒ FARCELA"
«Dobbiamo
avere maggiore fiducia in noi stessi. Uscire da quella cappa di
sottovalutazione, autolesionismo, benaltrismo che troppo spesso ci
toglie ossigeno. Dimostrare all'Europa e al mondo che non c'è più
bisogno che ci si dica di fare i "compiti a casa"»: lo ha detto il
premier Enrico Letta in un'intervista a "Il Sussidiario.Net" anticipando
alcuni dei temi con cui aprirà domani il Meeting di Cl.
«I sacrifici li abbiamo fatti, l'Italia può farcela». «I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli. Un Paese che vuole parlare quel linguaggio della verità e della responsabilità al quale Napolitano ci ha richiamato. L'Italia può farcela: questo è il messaggio».
«Italia competitiva solo con Ue più solida e unita». «Il mondo cambia, il mondo corre - dice l'Italia - L'Italia, da sola, non può semplicemente reggere questa rivoluzione. Può, invece, farcela e tornare a competere solo dentro un'Europa più solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico. Parlo però di un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi».
«Basta con l'Europa del rigore, ora serve l'europa dei popoli». «Quella che auspico - sottolinea Letta - non è l'Europa del rigore e basta, ma l'Europa dei popoli, quella che costruisce risposte concrete ai bisogni e ai problemi veri delle persone. E le conclusioni del Consiglio europeo di giugno contro la disoccupazione, «segnano un cambio di passo. E' in tale direzione che vogliamo e possiamo continuare a insistere».
«I sacrifici li abbiamo fatti, l'Italia può farcela». «I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli. Un Paese che vuole parlare quel linguaggio della verità e della responsabilità al quale Napolitano ci ha richiamato. L'Italia può farcela: questo è il messaggio».
«Italia competitiva solo con Ue più solida e unita». «Il mondo cambia, il mondo corre - dice l'Italia - L'Italia, da sola, non può semplicemente reggere questa rivoluzione. Può, invece, farcela e tornare a competere solo dentro un'Europa più solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico. Parlo però di un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi».
«Basta con l'Europa del rigore, ora serve l'europa dei popoli». «Quella che auspico - sottolinea Letta - non è l'Europa del rigore e basta, ma l'Europa dei popoli, quella che costruisce risposte concrete ai bisogni e ai problemi veri delle persone. E le conclusioni del Consiglio europeo di giugno contro la disoccupazione, «segnano un cambio di passo. E' in tale direzione che vogliamo e possiamo continuare a insistere».
"ASSUMO SOLO STRANIERI, ITALIANI SENZA FAME". L'IMPRENDITORE DENUNCIA E IL WEB: "CHIAMACI"
Gli italiani non hanno voglia di lavorare, non hanno fame, al contrario degli stranieri, disponibili a turni tripli senza giorni di riposo. La denuncia arriva da Giovanni Pagotto, presidente dell'Arredo Plast Spa, che in un'intervista ha confessato di «trovare soltanto stranieri disposti a lavorare, perchè gli italiani non hanno fame». Le sue parole hanno scosso molto i sindacati di categoria,
oltre ad aver scatenato la reazione del popolo del web. Si va
dall'utente indignato a quello incredulo, fino a quello che che grida:
«Non è vero, assumici».
VALUTEREMO I CV «So che con le mie parole mi sono fatto qualche nemico - ha commentato Pagotto - ma ho soltanto illustrato una situazione che avviene nella mia azienda. Adesso siamo sommersi da mail e fax con i curriculum delle persone». Il presidente di Arredo Atlas ha anche annunciato un ampliamento del personale per il nuovo anno ed ha invitato le persone a fare richiesta: «Valuteremo chi avrà voglia di lavorare, ma non dimentico che è soltanto grazie agli stranieri che la mia azienda ha avuto modo di emrgere e crescere nel mercato». A chi insunuava che gli stranieri assunti alla Atlas fossero sfruttati e sottopagati, Pagotto ha risposto prontamente: «Ma quale sottopagati, un capo servizio prende 1.600 - 1.700 euro al mese senza straordinari». Adesso la palla passa ai lavoratori.
VALUTEREMO I CV «So che con le mie parole mi sono fatto qualche nemico - ha commentato Pagotto - ma ho soltanto illustrato una situazione che avviene nella mia azienda. Adesso siamo sommersi da mail e fax con i curriculum delle persone». Il presidente di Arredo Atlas ha anche annunciato un ampliamento del personale per il nuovo anno ed ha invitato le persone a fare richiesta: «Valuteremo chi avrà voglia di lavorare, ma non dimentico che è soltanto grazie agli stranieri che la mia azienda ha avuto modo di emrgere e crescere nel mercato». A chi insunuava che gli stranieri assunti alla Atlas fossero sfruttati e sottopagati, Pagotto ha risposto prontamente: «Ma quale sottopagati, un capo servizio prende 1.600 - 1.700 euro al mese senza straordinari». Adesso la palla passa ai lavoratori.
SI TUFFA DI NOTTE NEL LAGO DI GARDA: 25ENNE RITROVATO SENZA VITA
Ha fatto un tuffo nel lago per rinfrescarsi,in una bella sera d'estate, ma è scomparso
dopo poche bracciate ed è annegato. È accaduto nella notte, intorno
alle 2.30 a Riva del Garda, dopo una festa tra amici. Erano un piccolo
gruppo e Daniele Battocchi, 25 anni,
della vicina Tione, si è tuffato dal pontile. Ha nuotato un poco sotto
gli occhi di due o tre amici, poi il nulla. Gli altri ragazzi hanno
urlato per chiamarlo, hanno cercato di guardare in acqua, ma invano.
Chiamati i soccorsi, sul posto sono intervenuti polizia e vigili del
fuoco, coi sommozzatori subito al lavoro. L'hanno recuperato un'ora
dopo, ma i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare
il decesso. Tra le ipotesi in campo per la disgrazia una congestione,
considerata anche la temperatura dell'acqua del lago a quell'ora della
notte.
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BERLUSCONI: "NON MOLLO, RESISTO E VADO AVANTI". MINACCIA AL PD: CON DECADENZA GOVERNO A RISCHIO
«Farò sino all'ultimo l'interesse del Paese e degli italiani. Andate
avanti con coraggio, io resisto. Non vi farò fare assolutamente brutte
figure. Prepariamoci al meglio».
Parola di Silvio Berlusconi, che ieri sera in vivavoce si è rivolto così agli attivisti Pdl di Bellaria ,riviera riminese.
LA MINACCIA Silvio Berlusconi non intravede alcuna exit strategy giudiziaria dopo la condanna nel processo Mediaset e cresce a dismisura il nervosismo ad Arcore, ma anche tra le fila del Pdl che, come per un ordine di scuderia, ha alzato il tiro sul governo e avvertito il Pd: se in Giunta voterà per la decadenza del Cavaliere sappia che farà saltare Letta.
Non deve avere portato consiglio in quel di Arcore la nota del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Con il trascorrere dei giorni la matassa si ingarbuglia sempre di più e il Cavaliere, di umor nero, si sente sempre più stretto nell'angolo. Resta in trincea ad Arcore e con i suoi legali tenta di individuare ancora una possibile via di uscita che gli assicuri quella agibilità politica che gli consenta di rimanere in sella affrontando a testa alta anche le traversie giudiziarie. Ma, secondo quanto si apprende, ancora tutto resta in alto mare. Berlusconi sembra sempre meno convinto di ricorrere alla grazia e ripete: «Sarebbe come ammettere di essere colpevole»; e si guarda con trepidazione alle prossime mosse della Giunta delle immunità del Senato che il Pdl vorrebbe in qualche modo disinnescare.
Come? Semplice - dicono in coro nel centrodestra - basta che il Pd voti insieme al Pdl, e il Cavaliere sarebbe salvo e con lui tutto il governo. Oggi dal Pdl hanno martellato proprio su questo aspetto passando il cerino acceso nelle mani dei Democrat. Basta ascoltare le parole di esponenti come Antonio Leone il quale ha detto chiaro e tondo che se il Pd vota per la decadenza di Berlusconi da senatore, il governo Letta rischia grosso. Il messaggio è chiaro: per tenere in piedi Letta non si deve far cadere Berlusconi. E anche Fabrizio Cicchitto ha confermato la linea: senza la mediazione del Pd l'esecutivo va in panne. E certo - ha aggiunto - gli affondi di Zanda e Bindi non aiutano ma anzi avvelenano il clima.
Ma i Democrat continuano a volteggiare sul Cav e non fanno sconti anche a costo di mettere a repentaglio lo stesso governo. Rosy Bindi ha detto che non si piegherà mai al "baratto-ricatto" con la tenuta del governo, anche perché - ha argomentato - «se il Pd non voterà per la decadenza decreterà la propria
fine». Distanze siderali, dunque, che non promettono niente di buono per il Cavaliere, dato per spacciato anche da qualcuno che gli è vicino. E questo perché (come è noto), dopo Mediaset dietro l'angolo ci sono altre sentenze pesanti in arrivo: su Ruby e sulla compravendita di parlamentari.
Questa presa d'atto e di coscienza nel Pdl avrebbe generato una guerra intestina tra i falchi e le colombe, per spartisti i posti che contano, anche in vista della ristrutturazione del Pdl e quindi di nuovi organigrammi. Le colombe governative stanno fronteggiando uno degli assalti più feroci da parte dei rapaci doc. Amareggiati e preoccupati nel vedere Berlusconi proteso verso la "pitonessa" Daniela Santanchè perché - avrebbe spiegato - «Daniela è l'unica che mi difende».
Parola di Silvio Berlusconi, che ieri sera in vivavoce si è rivolto così agli attivisti Pdl di Bellaria ,riviera riminese.
LA MINACCIA Silvio Berlusconi non intravede alcuna exit strategy giudiziaria dopo la condanna nel processo Mediaset e cresce a dismisura il nervosismo ad Arcore, ma anche tra le fila del Pdl che, come per un ordine di scuderia, ha alzato il tiro sul governo e avvertito il Pd: se in Giunta voterà per la decadenza del Cavaliere sappia che farà saltare Letta.
Non deve avere portato consiglio in quel di Arcore la nota del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Con il trascorrere dei giorni la matassa si ingarbuglia sempre di più e il Cavaliere, di umor nero, si sente sempre più stretto nell'angolo. Resta in trincea ad Arcore e con i suoi legali tenta di individuare ancora una possibile via di uscita che gli assicuri quella agibilità politica che gli consenta di rimanere in sella affrontando a testa alta anche le traversie giudiziarie. Ma, secondo quanto si apprende, ancora tutto resta in alto mare. Berlusconi sembra sempre meno convinto di ricorrere alla grazia e ripete: «Sarebbe come ammettere di essere colpevole»; e si guarda con trepidazione alle prossime mosse della Giunta delle immunità del Senato che il Pdl vorrebbe in qualche modo disinnescare.
Come? Semplice - dicono in coro nel centrodestra - basta che il Pd voti insieme al Pdl, e il Cavaliere sarebbe salvo e con lui tutto il governo. Oggi dal Pdl hanno martellato proprio su questo aspetto passando il cerino acceso nelle mani dei Democrat. Basta ascoltare le parole di esponenti come Antonio Leone il quale ha detto chiaro e tondo che se il Pd vota per la decadenza di Berlusconi da senatore, il governo Letta rischia grosso. Il messaggio è chiaro: per tenere in piedi Letta non si deve far cadere Berlusconi. E anche Fabrizio Cicchitto ha confermato la linea: senza la mediazione del Pd l'esecutivo va in panne. E certo - ha aggiunto - gli affondi di Zanda e Bindi non aiutano ma anzi avvelenano il clima.
Ma i Democrat continuano a volteggiare sul Cav e non fanno sconti anche a costo di mettere a repentaglio lo stesso governo. Rosy Bindi ha detto che non si piegherà mai al "baratto-ricatto" con la tenuta del governo, anche perché - ha argomentato - «se il Pd non voterà per la decadenza decreterà la propria
fine». Distanze siderali, dunque, che non promettono niente di buono per il Cavaliere, dato per spacciato anche da qualcuno che gli è vicino. E questo perché (come è noto), dopo Mediaset dietro l'angolo ci sono altre sentenze pesanti in arrivo: su Ruby e sulla compravendita di parlamentari.
Questa presa d'atto e di coscienza nel Pdl avrebbe generato una guerra intestina tra i falchi e le colombe, per spartisti i posti che contano, anche in vista della ristrutturazione del Pdl e quindi di nuovi organigrammi. Le colombe governative stanno fronteggiando uno degli assalti più feroci da parte dei rapaci doc. Amareggiati e preoccupati nel vedere Berlusconi proteso verso la "pitonessa" Daniela Santanchè perché - avrebbe spiegato - «Daniela è l'unica che mi difende».
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venerdì 16 agosto 2013
INFARTO MENTRE SOCCORRE GLI IMMIGRATI: MUORE COSIMO, COMANDANTE DEI VIGILI
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MILANO, AGGRESSIONE CON L'ACIDO: USTIONATO UN TUNISINO DI 35 ANNI
Un uomo di 35 anni, con passaporto tunisino, è stato aggredito stamani in via Oslavia a Milano, zona Lambrate, da un uomo che gli ha gettato addosso dell'acido
ustionandolo alle gambe e ai piedi. L'aggressore, che dalla
descrizione sembra sia uno straniero, si è subito dato alla fuga. Il
tunisino è stato accompagnato all'ospedale Niguarda dove è stato
sottoposto alle cure del caso. Non è chiaro se i due si conoscessero.
Per le indagini è intervenuta la polizia.
martedì 6 agosto 2013
Ospedale pieno, elisoccorso guasto: una donna muore dopo un parto cesareo andato male
E'
morta dopo aver atteso per ore l'arrivo dell'elisoccorso, bloccato per
un guasto. E' accaduto a Nicosia (Enna) dove Antonina Seminara, 40 anni,
era stata operata per un cesareo d'urgenza. Subito dopo il parto, i
medici hanno disposto il ricovero in rianimazione: unico ospedale con
posti disponibili quello di Sciacca. Ma prima dell'arrivo
dell'elicottero sono passate due ore. La donna è morta poco dopo il suo
arrivo in ospedale.
Una
serie di sfortunati eventi sui quali adesso si dovrà fare chiarezza. Lo
chiedono i familiari di una donna morta nell'Ennese dopo il parto. A
farne le spese è stata una quarantenne che ha partorito un bambino senza
vita e poi, dopo qualche ora dal cesareo, è deceduta per alcune
complicazioni. Antonina Seminara, originaria di Gangi
(Palermo), era ricoverata nell'ospedale di Sciacca (Agrigento), dove era
arrivata dopo avere aspettato per ore l'elisoccorso.
La donna era giunta in nottata nel nosocomio di Nicosia (Enna) in condizioni precarie al termine della gravidanza. I medici le hanno praticato il cesareo, ma il bimbo non ce l'ha fatta. I sanitari ne hanno così disposto il ricovero in Rianimazione. Ma nè ad Enna nè a Caltanissetta erano disponibili posti. L'unico libero era a Sciacca.
Ad allungare i tempi di attesa è stato anche un guasto al mezzo dell'elisoccorso di stanza a Caltanissetta che era fuori uso: così dopo due ore di attesa e la richiesta di intervento da parte dei medici giunta dai carabinieri, è arrivato un elicottero da Palermo. I familiari di Seminara hanno presentato una denuncia ai militari dell'Arma e la procura di Nicosia ha aperto un'inchiesta. I medici dell'ospedale di Nicosia hanno precisano che la donna durante l'attesa è rimasta sotto costante monitoraggio. Ma i familiari chiedono che sia fatta luce sui ritardi.
La donna era giunta in nottata nel nosocomio di Nicosia (Enna) in condizioni precarie al termine della gravidanza. I medici le hanno praticato il cesareo, ma il bimbo non ce l'ha fatta. I sanitari ne hanno così disposto il ricovero in Rianimazione. Ma nè ad Enna nè a Caltanissetta erano disponibili posti. L'unico libero era a Sciacca.
Ad allungare i tempi di attesa è stato anche un guasto al mezzo dell'elisoccorso di stanza a Caltanissetta che era fuori uso: così dopo due ore di attesa e la richiesta di intervento da parte dei medici giunta dai carabinieri, è arrivato un elicottero da Palermo. I familiari di Seminara hanno presentato una denuncia ai militari dell'Arma e la procura di Nicosia ha aperto un'inchiesta. I medici dell'ospedale di Nicosia hanno precisano che la donna durante l'attesa è rimasta sotto costante monitoraggio. Ma i familiari chiedono che sia fatta luce sui ritardi.
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PALI DIVELTI PER FAR SPAZIO AL PALCO, APERTA INCHIESTA PER DANNEGGIAMENTO
La
procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il
reato di danneggiamento, in relazione al sit-in pro Berlusconi andato in
scena domenica scorsa in via del Plebiscito. L'azione penale ha preso
spunto da una relazione dei vigili urbani.
Nella relazione della Municipale della Capitale si sottolinea che due pali della segnaletica stradale sono stati segati al fine di consentire il montaggio del palco sul quale ha preso la parola l'ex presidente del Consiglio. La procura ha chiesto ai vigili urbani di svolgere ulteriori accertamenti per risalire ai responsabili del gesto che, in ogni caso, potrebbero chiedere di essere ammessi all'oblazione, l'istituto del codice che consente l'estinzione del reato.
Nella relazione della Municipale della Capitale si sottolinea che due pali della segnaletica stradale sono stati segati al fine di consentire il montaggio del palco sul quale ha preso la parola l'ex presidente del Consiglio. La procura ha chiesto ai vigili urbani di svolgere ulteriori accertamenti per risalire ai responsabili del gesto che, in ogni caso, potrebbero chiedere di essere ammessi all'oblazione, l'istituto del codice che consente l'estinzione del reato.
MILITARE MORTO FOLGORATO A 21 ANNI, BERNARDO ERA DI GUARDIA AI CARRI ARMATI
Il
commilitone con cui stava facendo un semplice servizio di vigilanza ad
un carro ferroviario che stava trasportando mezzi blindati ha visto un
bagliore ed ha sentito un tonfo. È morto così, ieri sera alle 22.40 allo
scalo merci di Ravenna, Bernardo Ceraldi, caporale di 21 anni in
servizio alla brigata Friuli, ucciso da una scarica elettrica di 3mila
volts.
I due militari stavano facendo un servizio di vigilanza, non armato, al convoglio. I carri armati erano giunti a Ravenna ieri pomeriggio da un reggimento nel nord in attesa di essere scaricati questa mattina e portati a destinazione.
Secondo una prima ricostruzione, il giovane militare sarebbe salito su uno dei carri in transito e avrebbe toccato i cavi dell'alta tensione. L'altro militare ha immediatamente dato l'allarme, richiedendo i soccorsi del 118 che si sono, però, rivelati vani: i medici hanno provato a rianimarlo, prima di constatare il decesso per folgorazione. Il corpo, come ha spiegato la Brigata aeromobile Friuli, è stato ritrovato sopra uno dei mezzi corazzati a bordo di uno dei pianali ferroviari. La procura di Ravenna sta indagando per chiarire completamente la dinamica dell'incidente.
L'autopsia potrebbe non essere necessaria. Bernardo Ceraldi era originario di Formia, ma residente nel Casertano. Arruolatosi nell'esercito nel marzo 2012, era in servizio nel 66/o Reggimento fanteria di stanza a Forlì.
«La notizia della sua morte - ha scritto, in un telegramma inviato al Capo di stato maggiore dell'Esercito Claudio Graziano, il ministro della Difesa Mario Mauro - mi ha profondamente colpito. In questa tristissima circostanza voglia accogliere i sentimenti di sincero cordoglio delle forze armate e del personale civile della Difesa, nonchè la mia sentita personale partecipazione al gravissimo lutto che ha colpito l'Esercito». Un messaggio di cordoglio alla famiglia è stato inviato anche dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani.
I due militari stavano facendo un servizio di vigilanza, non armato, al convoglio. I carri armati erano giunti a Ravenna ieri pomeriggio da un reggimento nel nord in attesa di essere scaricati questa mattina e portati a destinazione.
Secondo una prima ricostruzione, il giovane militare sarebbe salito su uno dei carri in transito e avrebbe toccato i cavi dell'alta tensione. L'altro militare ha immediatamente dato l'allarme, richiedendo i soccorsi del 118 che si sono, però, rivelati vani: i medici hanno provato a rianimarlo, prima di constatare il decesso per folgorazione. Il corpo, come ha spiegato la Brigata aeromobile Friuli, è stato ritrovato sopra uno dei mezzi corazzati a bordo di uno dei pianali ferroviari. La procura di Ravenna sta indagando per chiarire completamente la dinamica dell'incidente.
L'autopsia potrebbe non essere necessaria. Bernardo Ceraldi era originario di Formia, ma residente nel Casertano. Arruolatosi nell'esercito nel marzo 2012, era in servizio nel 66/o Reggimento fanteria di stanza a Forlì.
«La notizia della sua morte - ha scritto, in un telegramma inviato al Capo di stato maggiore dell'Esercito Claudio Graziano, il ministro della Difesa Mario Mauro - mi ha profondamente colpito. In questa tristissima circostanza voglia accogliere i sentimenti di sincero cordoglio delle forze armate e del personale civile della Difesa, nonchè la mia sentita personale partecipazione al gravissimo lutto che ha colpito l'Esercito». Un messaggio di cordoglio alla famiglia è stato inviato anche dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani.
BERLUSCONI, NAPOLITANO: "STOP INTRUSIONI". GHEDINI: "SI RIFLETTA SU VALUTAZIONI SENTENZA
Dopo le
numerose polemiche sono arrivati i primi interventi che sollecitano alla
riflessione. Giorgio Napolitano «si augura che non si eserciti su di
lui, attraverso interpretazioni infondate e commenti intempestivi, una
intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di
ponderazione e serenità». Lo si apprende da ambienti del Quirinale che
smentiscono quanto riportato oggi dal Corriere della Sera.
LE PAROLE DI GHEDINI «Il fatto in sè è ovviamente gravissimo e senza precedentì». «Gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa». Lo dichiara l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in merito all'intervista del giudice Antonio Esposito.
«Solo nei processi nei confronti del presidente Berlusconi possono verificarsi fatti simili», afferma Ghedini in una nota. «Prima del deposito della motivazione nel processo cosiddetto 'Diritti ' - spiega il legale dell'ex premier - il presidente del collegio della sezione feriale della Corte di Cassazione dott. Esposito avrebbe anticipato le motivazioni della sentenza ad un giornalista del Mattino di Napoli che lo ha riportato con grandissimo risalto. Il fatto in sè è ovviamente gravissimo e senza precedenti». «Fra l'altro il dott. Esposito avrebbe affermato che il presidente Berlusconi sarebbe stato avvertito delle asserite illecite fatturazioni da 'Tizio, Caio e Sempronio ' e per ciò meritava la condanna - prosegue Ghedini -. La tesi in punto di diritto è del tutto errata, ma come qualsiasi controllo degli atti può dimostrare, così non è. Mai nessun testimone ha dichiarato che Silvio Berlusconi conoscesse o si occupasse dell'acquisto dei diritti cinematografici nè in particolare che si occupasse degli ammortamenti o delle dichiarazioni fiscali». «Dunque - prosegue Ghedini - il presidente Berlusconi doveva essere assolto. Ma sempre il dott. Esposito quest'oggi ha smentito l'intervista affermando di aver parlato in generale. La tesi già di per sè sarebbe assai peculiare poichè è facile cogliere l'inopportunità di tale intervento senonchè il direttore del giornale in questione ha dichiarato che l'intervista al dott. Esposito è stata trascritta letteralmente e vi è la registrazione. Se così fosse tale accadimento è, come è facile comprendere, ancor più grave e dimostrerebbe un atteggiamento a dir poco straordinario. È evidente che gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa».
LA CASSAZIONE L'intervista rilasciata dal presidente della sezione feriale della Cassazione, Antonio Esposito «non inficia, nè cambia la decisione sul processo Mediaset». Lo affermano fonti della Suprema Corte che rilevano come il verdetto «è già stato emesso e sancito con la pubblica lettura del dispositivo in aula al termine dell'udienza».
Le stesse fonti della Cassazione sottolineano che la decisione sul processo Mediaset è stata emessa «da un intero collegio, e non da un singolo, ed è stata pronunciata sulla base di principi di legalità». Inoltre si rileva come nei processi penali in Cassazione, diversamente da quanto accade nel civile, «la decisione viene resa nota subito e non solo nel momento in cui vengono depositate le motivazioni». Dunque «in nessun modo l'intervista in questione può essere considerata come una anticipazione delle motivazioni».
LE PAROLE DI GHEDINI «Il fatto in sè è ovviamente gravissimo e senza precedentì». «Gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa». Lo dichiara l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in merito all'intervista del giudice Antonio Esposito.
«Solo nei processi nei confronti del presidente Berlusconi possono verificarsi fatti simili», afferma Ghedini in una nota. «Prima del deposito della motivazione nel processo cosiddetto 'Diritti ' - spiega il legale dell'ex premier - il presidente del collegio della sezione feriale della Corte di Cassazione dott. Esposito avrebbe anticipato le motivazioni della sentenza ad un giornalista del Mattino di Napoli che lo ha riportato con grandissimo risalto. Il fatto in sè è ovviamente gravissimo e senza precedenti». «Fra l'altro il dott. Esposito avrebbe affermato che il presidente Berlusconi sarebbe stato avvertito delle asserite illecite fatturazioni da 'Tizio, Caio e Sempronio ' e per ciò meritava la condanna - prosegue Ghedini -. La tesi in punto di diritto è del tutto errata, ma come qualsiasi controllo degli atti può dimostrare, così non è. Mai nessun testimone ha dichiarato che Silvio Berlusconi conoscesse o si occupasse dell'acquisto dei diritti cinematografici nè in particolare che si occupasse degli ammortamenti o delle dichiarazioni fiscali». «Dunque - prosegue Ghedini - il presidente Berlusconi doveva essere assolto. Ma sempre il dott. Esposito quest'oggi ha smentito l'intervista affermando di aver parlato in generale. La tesi già di per sè sarebbe assai peculiare poichè è facile cogliere l'inopportunità di tale intervento senonchè il direttore del giornale in questione ha dichiarato che l'intervista al dott. Esposito è stata trascritta letteralmente e vi è la registrazione. Se così fosse tale accadimento è, come è facile comprendere, ancor più grave e dimostrerebbe un atteggiamento a dir poco straordinario. È evidente che gli organi competenti dovranno urgentemente verificare l'accaduto che non potrà non avere dei concreti riflessi sulla valutazione della sentenza emessa».
LA CASSAZIONE L'intervista rilasciata dal presidente della sezione feriale della Cassazione, Antonio Esposito «non inficia, nè cambia la decisione sul processo Mediaset». Lo affermano fonti della Suprema Corte che rilevano come il verdetto «è già stato emesso e sancito con la pubblica lettura del dispositivo in aula al termine dell'udienza».
Le stesse fonti della Cassazione sottolineano che la decisione sul processo Mediaset è stata emessa «da un intero collegio, e non da un singolo, ed è stata pronunciata sulla base di principi di legalità». Inoltre si rileva come nei processi penali in Cassazione, diversamente da quanto accade nel civile, «la decisione viene resa nota subito e non solo nel momento in cui vengono depositate le motivazioni». Dunque «in nessun modo l'intervista in questione può essere considerata come una anticipazione delle motivazioni».
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Yara, analisi sul fazzoletto trovato in chiesa
Un
fazzoletto trovato per terra nella chiesa di Santa Maria della Pace a
Rho (Milano). Un pezzo di stoffa trovato nel luogo sacro dove sabato, su
un registro, è comparsa la scritta: "Informate subito la polizia di
Bergamo perchè qui è passato l'assassino di Yara. Che Dio mi perdoni". Il fazzoletto è stato preso in consegna dalla polizia
e sarà analizzato, così come il registro delle firme, per stabilire se
abbia o meno qualche attinenza con il caso della tredicenne di Brembate
Sopra.
Un'analisi
accurata alla ricerca di tracce, compreso il dna. Alcuni quotidiani
riferiscono del tormento di una madre che si è rivolta ai carabinieri di
Como per fugare il sospetto che il suo ragazzo sia quel figlio
illegittimo (non ancora trovato) di Giuseppe Guarinoni,
l'autista di Gorno (Bergamo), morto nel '99, il cui dna è riconducibile
a quello trovato sugli abiti di Yara. L'esame del Dna ha dato però
esito negativo.
L'inchiesta sull'omicidio di Yara, scomparsa il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa esattamente tre mesi dopo, sin dall'inizio è stata costellata da segnalazioni rivelatesi sbagliate o provenienti da mitomani.
L'inchiesta sull'omicidio di Yara, scomparsa il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa esattamente tre mesi dopo, sin dall'inizio è stata costellata da segnalazioni rivelatesi sbagliate o provenienti da mitomani.
STRAGE BUS, MAMMA CLORINDA SI SVEGLIA DAL COMA E CHIEDE DELLA FAMIGLIA: "TUTTI MORTI"
Ha
vissuto una vera e propria tragedia e non se n'è resa conto. Ha
rifiutato di farsi operare ed ha chiesto di tornare a Napoli dove le è
stato detto che sono ricoverati i suoi familiari Clorinda Iaccarino, la
44enne sopravvissuta all' incidente stradale del pullmann turistico
precipitato il 28 luglio dal viadotto di Monteforte Irpino (Avellino),
che ha provocato 39 vittime.
La donna non sa che il marito, Antonio Del Giudice, 51 anni, e Silvana, la figlia 22 enne, hanno perso la vita nell'incidente. Dopo essere stata uscita sabato scorso dal coma farmacologico in cui era stata tenuta precauzionalmente, Clorinda vive uno stato crescente di agitazione dovuto al fatto di non conoscere le condizioni dei familiari che erano con lei sul bus della morte. Ai medici del reparto di rianimazione, anche stamattina, ha chiesto di essere dimessa, rifiutando di sottoporsi all' operazione al bacino, interessato da fratture complesse, dopo quello di laparotomia cui fu sottoposta d'urgenza domenica notte. I medici - anche con il sostegno di alcuni familiari -paziente, cercano di convincerla a sottoporsi all'operazione, decisiva per le sue future condizioni di salute, e nel frattempo di prendere tempo per trovare il modo di comunicarle la tragica verità.
La donna non sa che il marito, Antonio Del Giudice, 51 anni, e Silvana, la figlia 22 enne, hanno perso la vita nell'incidente. Dopo essere stata uscita sabato scorso dal coma farmacologico in cui era stata tenuta precauzionalmente, Clorinda vive uno stato crescente di agitazione dovuto al fatto di non conoscere le condizioni dei familiari che erano con lei sul bus della morte. Ai medici del reparto di rianimazione, anche stamattina, ha chiesto di essere dimessa, rifiutando di sottoporsi all' operazione al bacino, interessato da fratture complesse, dopo quello di laparotomia cui fu sottoposta d'urgenza domenica notte. I medici - anche con il sostegno di alcuni familiari -paziente, cercano di convincerla a sottoporsi all'operazione, decisiva per le sue future condizioni di salute, e nel frattempo di prendere tempo per trovare il modo di comunicarle la tragica verità.
STRAGE BUS, SIMONA MUORE A 16 ANNI IN OSPEDALE: "LE VITTIME SALGONO A 39"
Sale a 39 il bilancio delle vittime della tragedia in Irpinia. È morta Simona Del Giudice
la ragazza di 16 anni coinvolta nell'incidente dell'autobus caduto in
una scarpata. La ragazza, ricoverata in rianimazione all'Ospedale Loreto
Mare di Napoli, è rimasta in condizioni critiche dal giorno
dell'incidente.
Nella strage la famiglia Del giudice è stata la più dilaniata: sono mori sia il padre di Simona sia la sorella, Silvana, 22 anni. La madre, CLorinda, si è risvegliata oggi dal coma chidendo dei familiari.
Sono salite così a 39 le vittime dell'incidente.
Nella strage la famiglia Del giudice è stata la più dilaniata: sono mori sia il padre di Simona sia la sorella, Silvana, 22 anni. La madre, CLorinda, si è risvegliata oggi dal coma chidendo dei familiari.
Sono salite così a 39 le vittime dell'incidente.
Francia, petizione online contro Carla Bruni: "Renda i soldi spesi dallo Stato per il suo sito"
Decine di migliaia di firme sono state raccolte su Internet in Francia contro l'ex Premiere dame, Carla Bruni-Sarkozy, finita nella bufera per aver finanziato il suo sito web da 410.000 euro con i soldi dei contribuenti.
E nella petizione oltre 50mila persone chiedono che l'ex modella
italiana rimborsi la somma, sborsata dallo Stato quando il marito,
Nicolas Sarkozy, era presidente.Il testo della petizione è stato
lanciato da Nicolas Bousquet, un web-designer che, da
esperto del settore, considera quei 410.000 euro un costo spropositato,
di quaranta volte superiore al prezzo normale di mercato. E' un sito
molto semplice, senza grossi sforzi tecnici e di cui alcune parti non
vengono aggiornate regolarmente", osserva. "Visto che la Fondazione
Carla Bruni agisce per aiutare 'le persone vulnerabili', le chiediamo di
restituire questi soldi facendo un dono di 410.000 euro ad associazioni caritative che operano per i più bisognosi", spiegano i firmatari, che tengono anche a sottolineare come i cittadini non siano "la banca dei propri eletti: paghiamo le tasse per la comunità, non per soddisfare i loro capricci lussuosi o quelli dei loro cari".
Da parte sua, la Fondazione Carla Bruni-Sarkozy cerca di difendersi, sottolineando che i contenuti del sito non hanno ricevuto un euro di contributi pubblici. "Tutti i contenuti visibili su questo sito sono stati integralmente finanziati dalla Fondazione. Non sono stati in alcun modo finanziati dallo Stato o da qualsiasi altra entità esterna alla Fondazione, e questo dai tempi della creazione del sito". Ma i promotori della petizione non si lasciano convincere dalla risposta (che tra l'altro si riferisce ai contenuti e non alla realizzazione del sito), anche perché un recente rapporto della Corte dei Conti di Parigi ha rilevato tutte le spese internet dell'Eliseo, incluso il sito della Bruni costato 330.000 euro nel 2011 e 80.000 euro nel 2012, "interamente a carico dello Stato e dunque dei contribuenti".
Da parte sua, la Fondazione Carla Bruni-Sarkozy cerca di difendersi, sottolineando che i contenuti del sito non hanno ricevuto un euro di contributi pubblici. "Tutti i contenuti visibili su questo sito sono stati integralmente finanziati dalla Fondazione. Non sono stati in alcun modo finanziati dallo Stato o da qualsiasi altra entità esterna alla Fondazione, e questo dai tempi della creazione del sito". Ma i promotori della petizione non si lasciano convincere dalla risposta (che tra l'altro si riferisce ai contenuti e non alla realizzazione del sito), anche perché un recente rapporto della Corte dei Conti di Parigi ha rilevato tutte le spese internet dell'Eliseo, incluso il sito della Bruni costato 330.000 euro nel 2011 e 80.000 euro nel 2012, "interamente a carico dello Stato e dunque dei contribuenti".
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martedì 9 luglio 2013
SURI CRUISE, PICCOLA DIVA AL MARE FRA TELEFONINO E LINEE DI ABBIGLIAMENTO
Giornata al mare per Suri Cruise, figlia di Tom Cruise e Katie Holmes.
Di solito in compagnia della mamma, stavolta la piccola star è stata
scortata in spiaggia dalle sue due tate: dopo una passeggiata a piedi
nudi sulla sabbia la bimba, telefonino alla mano, cerca di mandare un
sms. A soli sette anni Suri viene ormai considerata una "esperta" di moda, tanto che una voce poi smentita aveva parlato di una linea di abbigliamento firmata proprio della piccola Cruise....
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martedì 18 giugno 2013
CHIARA IEZZI INFURIATA SU FACEBOOK: "BASTA NOTIZIE FALSE, SONO ETERO"
Una presa di posizione piuttosto netta di Chiara Iezzi, del suo musicale Chiara&Paola, riguardo ai suoi orientamenti sessuali.
"Piccola precisazione - ha scritto su Facebook - stasera sarò ospite del borgo di Milano con la mia socia e il nostro rapper (sexy!) della giungla e sicuramente ci divertiremo sul palco. Ora il borgo è un club a orientamento gay ma open a tutti e anche se penso che l'orientamento sessuale non debba essere per forza un motivo di orgoglio o di identità (ma ognuno fa quel che vuole) dico una volta per tutte che io sono eterosessuale per evitare commenti fuori posto sulla mia persona (e che ho visto su fb e che mi hanno fatto incazzare) everybody is free to live life as they like but (please)non inventiamo cose a caso grazie mille a tutti peace&love c".
Lo sfogo è proseguito: " keep calm un cazzo. devo vedere la mia musica associata a termini come "leccapassere" o altro. io non lecco passere, chiaro? mi fa orrore solo il pensiero. e ora basta cazzo (...) non mi frega cosa pensano se lo dico .ognuno porti la responsabilità e la dignità di ciò che è senza attribuire falsamente agli altri cose non vere. io sono etero e non mi va che si dicano bugie sul mio conto. e qui io sono altrettanto libera di scrivere ciò che voglio, non vado sui profili altrui per dire agli altri cosa devono fare..e sti cazzi".
"Piccola precisazione - ha scritto su Facebook - stasera sarò ospite del borgo di Milano con la mia socia e il nostro rapper (sexy!) della giungla e sicuramente ci divertiremo sul palco. Ora il borgo è un club a orientamento gay ma open a tutti e anche se penso che l'orientamento sessuale non debba essere per forza un motivo di orgoglio o di identità (ma ognuno fa quel che vuole) dico una volta per tutte che io sono eterosessuale per evitare commenti fuori posto sulla mia persona (e che ho visto su fb e che mi hanno fatto incazzare) everybody is free to live life as they like but (please)non inventiamo cose a caso grazie mille a tutti peace&love c".
Lo sfogo è proseguito: " keep calm un cazzo. devo vedere la mia musica associata a termini come "leccapassere" o altro. io non lecco passere, chiaro? mi fa orrore solo il pensiero. e ora basta cazzo (...) non mi frega cosa pensano se lo dico .ognuno porti la responsabilità e la dignità di ciò che è senza attribuire falsamente agli altri cose non vere. io sono etero e non mi va che si dicano bugie sul mio conto. e qui io sono altrettanto libera di scrivere ciò che voglio, non vado sui profili altrui per dire agli altri cosa devono fare..e sti cazzi".
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SELVAGGIA LUCARELLI CONTRO CHIARA IEZZI: "SULL'AMBIGUITÀ CI HAI GIOCATO UNA VITA"
Non sembra essere affatto piaciuto lo sfogo di Chiara Iezzi a Selvaggia Lucarelli, che è intervenuta sull'argomento attraverso la sua pagina Facebook.
: " Leggo sulla sua pagina fb lo sdegno di Chiara Iezzi - si legge sul social network - che lamenta con foga di essere interpretata male. Lei, e soprattutto la sua musica: "Non mi frega cosa pensano se lo dico. Ognuno porti la responsabilità e la dignità di ciò che è senza attribuire falsamente agli altri cose non vere. Io sono etero e non mi va che si dicano bugie sul mio conto. Keep calm un cazzo. Devo vedere la mia musica associata a termini come “leccapassere” o altro. Io non lecco passere, chiaro? Mi fa orrore solo il pensiero. E ora basta cazzo". A parte la finesse, a parte che non era necessario fare precisazioni anatomiche ripetendo un termine volgarotto e piuttosto dispregiativo, spero che questa animosità venga da una precisa strategia commerciale. Dico "spero" perchè se è seria, forse tocca ricordarle che c'ha giocato una vita su quell'ambiguità lì, e mo' spalanca gli occhioni se qualcuno ha frainteso. Che poi diciamolo: una noia 'ste lingue in bocca tra donne o le fotine soft lesbo per creare un po' di battage. L'hanno fatto Madonna e Naomi secoli fa, dopo di loro, chiunque ci provi pare la pubblicità dell'144 su Tele Tevere. O la fotina della amichette bimbeminkia su facebook. Chiara, occupati della "tua musica" e spera che non venga fraintesa quella, che scambiarla per la sigla d'inizio delle serate nel villaggio Valtur , quello sì, è un attimo.
: " Leggo sulla sua pagina fb lo sdegno di Chiara Iezzi - si legge sul social network - che lamenta con foga di essere interpretata male. Lei, e soprattutto la sua musica: "Non mi frega cosa pensano se lo dico. Ognuno porti la responsabilità e la dignità di ciò che è senza attribuire falsamente agli altri cose non vere. Io sono etero e non mi va che si dicano bugie sul mio conto. Keep calm un cazzo. Devo vedere la mia musica associata a termini come “leccapassere” o altro. Io non lecco passere, chiaro? Mi fa orrore solo il pensiero. E ora basta cazzo". A parte la finesse, a parte che non era necessario fare precisazioni anatomiche ripetendo un termine volgarotto e piuttosto dispregiativo, spero che questa animosità venga da una precisa strategia commerciale. Dico "spero" perchè se è seria, forse tocca ricordarle che c'ha giocato una vita su quell'ambiguità lì, e mo' spalanca gli occhioni se qualcuno ha frainteso. Che poi diciamolo: una noia 'ste lingue in bocca tra donne o le fotine soft lesbo per creare un po' di battage. L'hanno fatto Madonna e Naomi secoli fa, dopo di loro, chiunque ci provi pare la pubblicità dell'144 su Tele Tevere. O la fotina della amichette bimbeminkia su facebook. Chiara, occupati della "tua musica" e spera che non venga fraintesa quella, che scambiarla per la sigla d'inizio delle serate nel villaggio Valtur , quello sì, è un attimo.
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D'URSO E SANTANCHÉ A FORTE DEI MARMI, POMERIGGIO DI SOLE FRA I VIP AL TWIGA
Con il week-end è arrivata l'estate e il Twiga, stabilimento di proprietà di Flavio Briatore a Forte dei Marmi, ha riaperto i battenti.
Tra i tanti ospiti vip ha fatto la sua comparsa la coppia che non ti aspetti, formata da Barbara D'Urso e Daniela Santanchè. La conduttrice e la politca del Pdl hanno trascorso il pomeriggio in compagnia sotto l'ombrellone tra risate e aperitivi...
Tra i tanti ospiti vip ha fatto la sua comparsa la coppia che non ti aspetti, formata da Barbara D'Urso e Daniela Santanchè. La conduttrice e la politca del Pdl hanno trascorso il pomeriggio in compagnia sotto l'ombrellone tra risate e aperitivi...
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ALESSIA MARCUZZI, RITORNO IN CITTA' CON MIA, PRONTA PER CONDURRE IL "MINI-AMICI"
Dopo una breve vacanza a Formentera, Alessia Marcuzzi è tornata nella Capitale in compagnia della piccola Mia.
La showgirl è stata fotografata mentre passeggia per il centro della Capitale in compagnia della piccola: per Alessia, dopo un anno di stop dalla conduzione (se si esclude ,Extreme Makeover Home edition ) si profila un'estate di lavoro: " Dopo le fiction Come un delfino e quella su Pupetta Maresca, il diving show Jump! - fa sapere "Il giornale" - ecco quattro serate musicali programmate per luglio su Canale 5 condotte da Alessia Marcuzzi e Simone Annicchiarico e prodotte, come ha rivelato TvBlog , dalla Fascino in collaborazione con Friends & Partners. In pratica uno spin-off di Amici , con giovani al debutto tv provenienti anche dalla scena underground che si esibiranno in Piazza del Popolo a Roma".
La showgirl è stata fotografata mentre passeggia per il centro della Capitale in compagnia della piccola: per Alessia, dopo un anno di stop dalla conduzione (se si esclude ,Extreme Makeover Home edition ) si profila un'estate di lavoro: " Dopo le fiction Come un delfino e quella su Pupetta Maresca, il diving show Jump! - fa sapere "Il giornale" - ecco quattro serate musicali programmate per luglio su Canale 5 condotte da Alessia Marcuzzi e Simone Annicchiarico e prodotte, come ha rivelato TvBlog , dalla Fascino in collaborazione con Friends & Partners. In pratica uno spin-off di Amici , con giovani al debutto tv provenienti anche dalla scena underground che si esibiranno in Piazza del Popolo a Roma".
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martedì 11 giugno 2013
MEL B E KELLY OSBOURNE, FESTA ALCOLICA PER IL "BABY SHOWER" DI KIM KARDASHIAN
La nascita della bambina di Kim Kardashian e Kanye West è previsto a breve e per questo che la star ha organizzato il tradizionale “Baby shower”, la festa per celebrare l'arrivo in famiglia del primo erede della coppia.
A partecipare all'evento mondano sono state molte star, tra cui Mel B, ex Spice girl, e Kelly Osbourne, figlia di Ozzy, che anche grazie all'aiuto degli alcolici, sono diventate le animatrice della festa.
A partecipare all'evento mondano sono state molte star, tra cui Mel B, ex Spice girl, e Kelly Osbourne, figlia di Ozzy, che anche grazie all'aiuto degli alcolici, sono diventate le animatrice della festa.
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L'AIART CONTRO LA 'PUPETTA' DELLA ARCURI. "FICTION DISEDUCATIVA. E MAL RECITATA"
«Numerosi telespettatori hanno manifestato reazioni negative sulla fiction 'Pupetta Maresca' in onda su Canale 5. La fiction è antieducativa, in quanto presenta come eroina, una donna di un clan camorristico di Castellammare di Stabia, legata ad ambienti della malavita napoletana, assassina e condannata per omicidio a 18 anni di carcere».
Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell'Associazione di telespettatori cattolici Aiart. «Tra l'altro è una fiction recitata male e con situazioni al limite del grottesco - continua Borgomeo -. Speculare, come fa la fiction per motivi di cassetta, su un doloroso fatto di cronaca, senza preoccuparsi di trasmettere, soprattutto ai giovani un messaggio devastante, è un fatto gravissimo: un'ennesima prova del degrado della tv italiana. E Mediaset, conquista altri punti nella competizione aperta con la Rai a fare 'mala-education»'.
PICIERNO: "MEDIASET ESALTA I CARNEFICI" «Proprio non si sentiva il bisogno di 'Pupetta e il coraggio della passionè, la fiction di Canale 5 che esalta le gesta della donna di camorra Pupetta Maresca che ha collezionato nella sua vita una serie impressionante di precedenti penali: dall'omicidio, all'associazione mafiosa passando per la frode, la truffa, la bancarotta e l'usura. Mediaset aveva a disposizione tanti esempi positivi di donne coraggiose che hanno fatto della lotta alle mafie la propria missione di vita per non parlare delle storie delle vittime e dei loro famigliari». Lo dice la parlamentare del pd Pina Picierno. «Non si comprende perciò - aggiunge - la scelta di celebrare i carnefici. Solo qualche tempo fa l'ex presidente del consiglio Berlusconi affermava di voler 'strozzarè chi ha fatto la serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia che a suo dire 'non ci fanno fare bella figura nel mondò. Concludendo: non si deve parlare di mafia ma va bene fare una fiction in onore di una camorrista?».
Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell'Associazione di telespettatori cattolici Aiart. «Tra l'altro è una fiction recitata male e con situazioni al limite del grottesco - continua Borgomeo -. Speculare, come fa la fiction per motivi di cassetta, su un doloroso fatto di cronaca, senza preoccuparsi di trasmettere, soprattutto ai giovani un messaggio devastante, è un fatto gravissimo: un'ennesima prova del degrado della tv italiana. E Mediaset, conquista altri punti nella competizione aperta con la Rai a fare 'mala-education»'.
PICIERNO: "MEDIASET ESALTA I CARNEFICI" «Proprio non si sentiva il bisogno di 'Pupetta e il coraggio della passionè, la fiction di Canale 5 che esalta le gesta della donna di camorra Pupetta Maresca che ha collezionato nella sua vita una serie impressionante di precedenti penali: dall'omicidio, all'associazione mafiosa passando per la frode, la truffa, la bancarotta e l'usura. Mediaset aveva a disposizione tanti esempi positivi di donne coraggiose che hanno fatto della lotta alle mafie la propria missione di vita per non parlare delle storie delle vittime e dei loro famigliari». Lo dice la parlamentare del pd Pina Picierno. «Non si comprende perciò - aggiunge - la scelta di celebrare i carnefici. Solo qualche tempo fa l'ex presidente del consiglio Berlusconi affermava di voler 'strozzarè chi ha fatto la serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia che a suo dire 'non ci fanno fare bella figura nel mondò. Concludendo: non si deve parlare di mafia ma va bene fare una fiction in onore di una camorrista?».
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LEONARDO PIERACCIONI, BACI "GALEOTTI" SUL SET CON CHIARA MASTALLI
Il bacio sembra vero, ma per fortuna è soltanto una scena del suo ultimo film.
Nessun tradimento per Leonardo Pieraccioni, compagno di Laura Torrisi, da cui ha avuto anche una bambina, Martina. Lo scambio di tenerezze fra l'attore e Chiara Mastalli è infatti solo una scena del suo ultimo film, "Un fantastico via vai". Sul set con l'attore anche serena Autieri e l'immancabile Massimo Ceccherini, stavolta in versione baffuta.
Nessun tradimento per Leonardo Pieraccioni, compagno di Laura Torrisi, da cui ha avuto anche una bambina, Martina. Lo scambio di tenerezze fra l'attore e Chiara Mastalli è infatti solo una scena del suo ultimo film, "Un fantastico via vai". Sul set con l'attore anche serena Autieri e l'immancabile Massimo Ceccherini, stavolta in versione baffuta.
ROSITA CELENTANO ATTACCA BELEN: "NON È UNA BUONA MADRE, È UN'INCOSCIENTE"
Un vero e proprio attacco via Twitter da parte di Rosita Celentano contro Belen Rodriguez.
La figlia del Molleggiato si è scagliata contro la showgirl argentina per via del fatto che ha portato il piccolo Santiago alla sua sfilata: " Mamme NON prendete esempio da Belèn come madre. Tanto bella quanto ego riferita e incosciente che porta il suo povero neonato in prima fila alle sue sfilate. Non si fanno i figli x le copertine! Adesso almeno lo sguardo languido non incanta più..!”.
Le riposte dei follower non sono mancate e la Celentano ha continuato l'affondo: " una sfilata con musica alta, luci a intermittenza, applausi scroscianti e germi di chiunque, non mi sembra il posto migliore (...) lei fa ció che vuole e magari qualcuno più distratto pensa: se lo fa Belen allora si puó fare...è questo l'esempio sbagliato (...)I NEONATI SONO DELICATISSIMI VANNO PROTETTI NON ESIBITI!".
La figlia del Molleggiato si è scagliata contro la showgirl argentina per via del fatto che ha portato il piccolo Santiago alla sua sfilata: " Mamme NON prendete esempio da Belèn come madre. Tanto bella quanto ego riferita e incosciente che porta il suo povero neonato in prima fila alle sue sfilate. Non si fanno i figli x le copertine! Adesso almeno lo sguardo languido non incanta più..!”.
Le riposte dei follower non sono mancate e la Celentano ha continuato l'affondo: " una sfilata con musica alta, luci a intermittenza, applausi scroscianti e germi di chiunque, non mi sembra il posto migliore (...) lei fa ció che vuole e magari qualcuno più distratto pensa: se lo fa Belen allora si puó fare...è questo l'esempio sbagliato (...)I NEONATI SONO DELICATISSIMI VANNO PROTETTI NON ESIBITI!".
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Brad Pitt regala lingerie hot ad Angelina Jolie
Un compleanno davvero speciale per Angelina Jolie.
Dopo essersi sottoposta a una doppia mastectomia per prevenire il
rischio di cancro al seno, l'attrice ha spento 38 candeline con un
pacchetto gradito, donatole dal compagno Brad Pitt. Ovvero tremila sterline in lingerie hot,
come rivela il Sun. D'altronde l'attore al tedesco Bild aveva
anticipato: "E' un regalo molto privato. Qualcosa per lei come donna,
come madre, qualcosa di sconcio...".
Insomma,
Brad la vuole sempre più sexy. E non poteva scegliere regalo migliore
per dimostrarle il suo amore e per ridarle quindi la sicurezza di cui ha
bisogno in questo momento particolare della sua vita. E pare che
Angelina, scartandolo, sia scoppiata in lacrime. Adesso, per coronare
questa fiaba, manca solo il matrimonio.
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SANDRA BULLOCK TROPPO MAGRA: FANS PREOCCUPATI SUL WEB. "NON STA BENE"
Di certo non è ricordata come una della attrici più "morbide" dello star system hollywoodiano, ma Sandra Bullock sembra davvero troppo smagrita.
Da tempo l'attrice non viene paparazzata in spiaggia col costume, ma già da un pò i fan hanno cominciato a lanciare l'allarme in rete: dalla separazione dal marito nel 2010 infatti, a causa del suo tradimento con la pornodiva Michelle McGee, la Bullock ha perso più peso ma dalle ultime foto il dimagrimento appare davvero eccessivo...
Sul grande schermo il successo per Sandra continua: secondo la rivista Forbes è stata l'attrice più pagata del mondo già nel 2010 con un guadagno di circa 56 milioni di dollari e lo stesso anno People l'ha nominata donna dell'anno mentre due Guinness dei primati come l'attrice più pagata del mondo.
Da tempo l'attrice non viene paparazzata in spiaggia col costume, ma già da un pò i fan hanno cominciato a lanciare l'allarme in rete: dalla separazione dal marito nel 2010 infatti, a causa del suo tradimento con la pornodiva Michelle McGee, la Bullock ha perso più peso ma dalle ultime foto il dimagrimento appare davvero eccessivo...
Sul grande schermo il successo per Sandra continua: secondo la rivista Forbes è stata l'attrice più pagata del mondo già nel 2010 con un guadagno di circa 56 milioni di dollari e lo stesso anno People l'ha nominata donna dell'anno mentre due Guinness dei primati come l'attrice più pagata del mondo.
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Belen, un gioiello di mamma
Da
quando è diventata mamma è più bella e sensuale che mai. Le curve
morbide e conturbanti, lo sguardo dolce e magnetico. Belen è
inarrestabile, Santiago sempre con sé, prima in passerella, dove ha
debuttato come stilista, adesso nel backstage del nuovo spot per
2Jewels, dove la showgirl ammicca regalando scatti mozzafiato e scorci
delle sue forme sexy...
E'
ancora lei la testimonial del brand di gioielli, che per il terzo anno
consecutivo le ha chiesto di posare per le sue nuove collezioni. Lei che
così perfettamente incarna il gusto e l'eleganza di 2Jewels. Con un abito bianco senza spalline e un ardito e malizioso corpetto, che scopre il prosperoso décolleté da neo-mamma, Belen
catalizza gli sguardi. I flash la immortalano nella sua impareggiabile
perfezione, quel mix irresistibile di fascino latino, sex appeal, curve
conturbanti e dolcezza. Poi rieccola in nero e ancora, i capelli
raccolti in tante treccine, con in braccio il bebé.
L'argentina più famosa e amata d'Italia non sbaglia un colpo, dalla Tv alla moda continua ad incassare un successo dopo l'altro. Ad ogni banco di prova la showgirl viene promossa a pieni voti. E guai a toccarle la famiglia! La sua love story con Stefano De Martino sembra procedere a gonfie vele e il piccolo Santiago è sempre con lei, in passerella e dietro le quinte, tra flash e riflettori. Nonna Veronica vigila su tutti. Belen sembra instancabile, sfila, posa, canta ninna nanne su Facebook con il compagno, va in palestra e si tiene in forma, e trova persino il tempo per andare in vacanza a Formentera. Un gioiello di donna e di mamma.
L'argentina più famosa e amata d'Italia non sbaglia un colpo, dalla Tv alla moda continua ad incassare un successo dopo l'altro. Ad ogni banco di prova la showgirl viene promossa a pieni voti. E guai a toccarle la famiglia! La sua love story con Stefano De Martino sembra procedere a gonfie vele e il piccolo Santiago è sempre con lei, in passerella e dietro le quinte, tra flash e riflettori. Nonna Veronica vigila su tutti. Belen sembra instancabile, sfila, posa, canta ninna nanne su Facebook con il compagno, va in palestra e si tiene in forma, e trova persino il tempo per andare in vacanza a Formentera. Un gioiello di donna e di mamma.
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giovedì 9 maggio 2013
Robin Williams confronta Mrs Doubtfire e Kim Kardashian
Robin Williams ha voluto giocare a "Chi lo indossa meglio", un confronto tipico dei settimanali americani.
UsWeekly, People e Life and Style hanno tutti una rubrica in cui scelgono la star a cui dona di più lo stesso vestito, indossato di solito da due o più vip in occasioni diverse. L'attore comico lo ha però fatto con ironia su Twitter, confrontando se stesso nel suo ruolo di Mrs Doubtfire, film del 1993 in cui interpretava un padre che si traveste da bambinaia per stare con i figli, con Kim Kardashian, vestita con un abito a fiori per il Met Gala, dove era stata accompagnata da Kanye West.
La scelta della starlette, pur firmata Givenchy, non differiva molto dal costume di scena di Williams: stesso motivo floreale, con tinte molto simili, per il vestito intero e per il tailleur del film. Mancava, di sicuro, lo spacco che invece ha permesso alla Kardashian di mettere in mostra le gambe. Le curve della star di reality, che dovrebbe partorire a luglio, non hanno poi fatto sfigurare l'attore con seno finto e parrucca grigia.
Riccardo Tisci, che aveva disegnato l'abito di Kim Kardashian, ha difeso il look: "Penso che fosse bellissima. E' stata la donna incinta più bella che ho vestito nella mia carriera. I fiori sono un modo di celebrare". Tutta la responsabilità, ha aggiunto, è stata sua perché la star gli ha detto: "Ricky, mi piace così tanto quello che fai che mi metto nelle tue mani".
UsWeekly, People e Life and Style hanno tutti una rubrica in cui scelgono la star a cui dona di più lo stesso vestito, indossato di solito da due o più vip in occasioni diverse. L'attore comico lo ha però fatto con ironia su Twitter, confrontando se stesso nel suo ruolo di Mrs Doubtfire, film del 1993 in cui interpretava un padre che si traveste da bambinaia per stare con i figli, con Kim Kardashian, vestita con un abito a fiori per il Met Gala, dove era stata accompagnata da Kanye West.
La scelta della starlette, pur firmata Givenchy, non differiva molto dal costume di scena di Williams: stesso motivo floreale, con tinte molto simili, per il vestito intero e per il tailleur del film. Mancava, di sicuro, lo spacco che invece ha permesso alla Kardashian di mettere in mostra le gambe. Le curve della star di reality, che dovrebbe partorire a luglio, non hanno poi fatto sfigurare l'attore con seno finto e parrucca grigia.
Riccardo Tisci, che aveva disegnato l'abito di Kim Kardashian, ha difeso il look: "Penso che fosse bellissima. E' stata la donna incinta più bella che ho vestito nella mia carriera. I fiori sono un modo di celebrare". Tutta la responsabilità, ha aggiunto, è stata sua perché la star gli ha detto: "Ricky, mi piace così tanto quello che fai che mi metto nelle tue mani".
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MICHELLE HUNZIKER E TOMASO TRUSSARDI, LITE FURIOSA AL PARCO. LEI LO SGRIDA
Passeggiata al parco con litigio per Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi, rampollo della famosa casa di moda.
I due, come mostrano le fotografie pubblicate da "Novella2000", sono al parco per far fare una passeggiata al barboncino Lilly, improvvisamente scoppiano in un litigio, in cui la parte "accusata" sembra proprio essere Trussardi. Michelle, in stato intereressante, lo sgrida e dopo la sfuriata la coppia ritorna verso casa con il volto rabbuiato...
I due, come mostrano le fotografie pubblicate da "Novella2000", sono al parco per far fare una passeggiata al barboncino Lilly, improvvisamente scoppiano in un litigio, in cui la parte "accusata" sembra proprio essere Trussardi. Michelle, in stato intereressante, lo sgrida e dopo la sfuriata la coppia ritorna verso casa con il volto rabbuiato...
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